Omelie

Omelia del 8 dicembre 2015 - Immacolata (Anno C)

 

8 Dicembre, Immacolata Concezione di Maria Vergine: non solo una memoria fugace, non solo una festa significativa, ma una solennità che la onora come sposa di Dio, madre di Gesù e madre dei rinati in Lui. Finora la Chiesa, e non solo, ha parlato di Lei moltissimo. Ci sono biblioteche dedicate alla mariologia. Tutte aggiungono grani preziosi alla santa corona che la saluta ininterrottamente ‘ave Maria’. Oggi, però, vogliamo far parlare Lei, per metterci in ascolto come fanno, o devono fare tutti i bambini. 

Ci stupisce che il primo ad ascoltarLa e a imparare da ogni sua parola, da ogni suo sguardo, da ogni suo gesto, da ogni suo comportamento, fosse proprio Lui, il figlio per eccellenza, sì suo, ma ancor più e prima, Figlio di Dio. Mamma Maria, come dovrebbero fare tutte le mamme,  nel suo dovere materno, non fa molti e lunghi discorsi. Poche, ma generanti parole. Vediamone l’inizio. Siamo a Nazaret, entro una umile casetta, curata con gioia da chi vuole viverci nell’ordine, nel pulito. Quanti artisti hanno cercato, con il pennello, di dipingere la casa, la stanza dove avvenne quello che stiamo per risentire proprio da Lei. Maria, poco più che adolescente, ma già in età di matrimonio, secondo la cultura del tempo, è in casa, sola. E’ occupata in una delle tante mansioni domestiche. Ha una visione! Non sappiamo se cosciente o se in uno stato di estasi. In ogni caso l’evento è reale.

Gabriele Le fa una proposta dalla portata incredibile, ma ben nota a tutti gli israeliti come profezia, forse sognata da tutte le ragazze ebree promesse spose. Le disse: “Maria, diventerai la madre del figlio di Dio, il Salvatore, l’Atteso”. Maria cosa provò? Cosa sapeva lei della profezia di Isaia che diceva: “Una vergine darà alla luce l’Emmanuele, il Dio con noi”. Ecco invece la risposta, che per me rimane sempre misteriosa, sublime.  Maria é molto turbata, ma lucidissima. La sua risposta fu: “Non conosco uomo”. Sappiamo che nella Bibbia il verbo conoscere significa anche l’atto del concepimento.

Come andò a finire lo sappiamo. Il suo SI arrivò, dopo aver percorso in salita tutti i gradini dell’umana, ma anche divina consapevolezza e responsabilità. Maria rivela la comprensione dell’evento e la capacità di fare liberamente la scelta del SI che riparò il NO di Eva. Concepì come suo, il figlio di Dio di nome Gesù, il profetizzato Emmanuele. E ora il nostro commento: ogni parola uscita dalla Sua bocca e conservata nelle Scritture, è un trattato sempre più attuale circa la donna, la sposa, la madre, l’educatrice, la misericordiosa. Maria godeva del privilegio di essere stata concepita fuori il peccato di Adamo. Ogni sillaba uscita dalle sue labbra, può e deve diventare una cattedra da cui tutti noi, uomini e donne, di ogni età e condizione, i giovani,  in particolare le ragazze, dobbiamo imparare. Il metodo di Maria: l’ascolto, il discernimento, la domanda, l’assenso, l’azione, la verifica.  

Maria lo usò a Nazaret, nel Tempio, a Cana, sul Calvario, nel Cenacolo. Oggi con noi. Mamma Maria, resta a casa nostra!

don Rinaldo Sommacal