Omelie

Omelia del 9 agosto 2015 - Domenica XIX per Anno (B)

Che unifica la celebrazione della Parola di Dio di queste domeniche è il tema universale del pane. Da quel pane che salva il profeta Elia da una morte certa, invocata con un digiuno suicida, causa lo sconforto totale, si va a quel pane che non è più una ‘ cosa’, pur assolutamente  necessaria, ma é il pane fatto persona. Diventa quel Tale che disse: “Io sono il pane!”. 

Siamo portati a meditare sull’importanza essenziale che va dalla sola briciola di pane, che la formica raccoglie e trascina nel formicaio, per riempire la madia di quella moltitudine di esserini; alla scoperta, su su, di ciò che è pane fatto persona per le persone, singolarmente prese e, ancor più se viste come un solo corpo, chiamato ‘genere umano’. Si passa allora, con l’aiuto della Parola di Dio, dal pane, frutto del lavoro dell’uomo e che fa crescere l’uomo, al pane che non è più il frutto del sudore della fronte dell’uomo. E’ quel cibo, mangiando il quale, non solo  nutri il corpo, ma diventi tu stesso pane vivo, poiché ti sei cibato di Colui che ha detto: “Io sono il pane vivo disceso dal cielo. A chi mangia questo pane “io gli darò la mia carne per la vita del mondo”.

Ma chi può aver detto uno sproposito del genere? Chi può provare che è vero ciò che ha detto con tanta solennità e forza, così da scandalizzare gli uditori, noi compresi e mettere in angosce gli stessi suoi discepoli? Solo uno poteva, ha potuto, può dire e fare questo.

Sì! un uomo, poiché si rivolge da uomo a persone umane concretissime ed affamate. Ma non solo un uomo! Se fosse vissuto ai tempi dell’inquisizione, sarebbe stato mandato al rogo. Infatti se un uomo qualsiasi, preso dalla assurdità di questa affermazione, volesse fondare una comunità di folli, allo scopo di diffondere questa follia, cioè che uno possa  dire: “Io sono il pane, Io sono la carne e il sangue. Solo chi mangia di me vivrà”; se, ripeto, ci fosse un folle che dicesse questo e su questo tentasse di fondare la sua religione, sarebbe una pazzia solo ascoltarlo e peggio ancora credergli e seguirlo.

Invece è tutto vero. Ma perché? Perché Colui che disse e dice senza paura di smentite queste (per noi) assurdità, è persona vera. Perché Colui che l’ha detto, lo dice e lo dirà, è la Verità tutta intera. Perché chi lo disse, lo dice, e lo dirà è  Gesù! Sì uomo, figlio di Maria, ma, ancor più, sì Dio, il figlio dell’altissimo. Gesù non dice parole. 

Gesù é la PAROLA che fa ciò che dice. E’ Colui che disse ‘sia la luce’ e la luce, cioè il big-bang, fu e continua ad esserci, anche per chi non crede. Quindi: se ci dice: ”Io sono il pane della vita”; se ci dice: “Chi ne mangia non muore”; se ci dice: “Il pane che io darò è la mia stessa carne”; se la moltiplicazione dei pani e dei pesci è la Sua firma, allora, se sono persona ragionevole, dirò: “Gesù, è difficile capirti, ma sei vero, sei Dio,perciò  ti credo. Tu aiutami a credere fino alle lacrime per la meraviglia di quel pane, tutto per me!”.

don Rinaldo Sommacal