Omelie
Omelia del 17 maggio 2015 - Ascensione (Anno B)
Chi è questo Teofilo a cui si rivolge l’autore degli Atti degli Apostoli? Chi è l’autore degli Atti degli Apostoli che scrive a Teofilo? L’autore confida a Teofilo di essere colui che gli fece un primo racconto in cui trattò di tutto quello che Gesù fece e insegnò, dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo. Lo scrittore di uno dei quattro Vangeli prima e degli Atti degli Apostoli poi è l’evangelista Luca, medico di professione e discepolo di Paolo. Luca, come evangelista, all’illustre Teofilo si presenta così: "… ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto”.
Chi è l’illustre Teofilo per il quale Luca scrisse la vita di Gesù e poi la vita della prima Chiesa di Gerusalemme, dell’apostolo Paolo e della sua missione? Teofilo potrebbe essere stata anche una persona concreta, ma, siccome Teofilo, nome greco, significa ‘innamorato di Dio’, ogni Teofilo oggi sono io, è ognuno di noi, siamo noi intesi come Chiesa di Cristo, come famiglia di Dio, tra di noi, tutti fratelli. La caratteristica costante di Teofilo è quella di essere sempre in ascolto della Parola di Dio. Il suo è un ascolto progressivo e mai sazio, perché mai si esaurisce la sete della verità, di cui è un appassionato discepolo.
Teofilo ascolta con la pazienza del cuore. Non gli interessa di essere un onnisciente su Dio e su Gesù Cristo. E’ l’insaziabile amante di quel Dio che dice di essere l’Unico, la personificazione dell’amore che si fa parola a chi ascolta e trasforma chi ascolta in parola. Teofilo ascolta con la sapienza del cuore. Non gli interessa di essere un onnisciente su Dio e su Gesù Cristo. E’ l’insaziabile amante di quel Dio che dice di essere l’Unico, la personificazione dell’amore che si fa parola a chi ascolta e trasforma chi ascolta in parola. Teofilo ascolta con discernimento, per cui non perde tempo, andando dietro alle favole. Ha sete della verità tutta intera, che, con il crescere non sazia, ma gli chiede di crescere ulteriormente, fondando la sua risposta di vita su insegnamenti solidi, frutto di una veritiera evangelizzazione.
Ci dice san Paolo: “Io prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace”. Cosa manca spesso a noi cristiani convinti? Di passare dalle parole ai fatti. Possediamo la verità che ci dice che siamo un solo corpo e un solo spirito. Questa verità deve diventare per tutti esperienza di vita quotidiana. Chi con amore si mette a servizio di tutto il corpo umano, con sorpresa scopre di amare se stesso e di ricevere in cambio, moltiplicato, il bene che aveva donato. Chi ama, porta in alto tutte le membra del corpo umano.
don Rinaldo Sommacal