Omelie

Omelia del 19 aprile 2015 - Pasqua III (Anno B)

Terza domenica di Pasqua. Per essere coerenti con il calendario proposto non dalla luna, non dal sole, ma dal Risorto, allora possiamo dire: “Oggi, la Pasqua della terza Settimana”. 

Meditando e rimeditando le tre letture, che abbiamo appena ascoltate, mentre cercavo quello che volevano dirmi per dirvelo, le sentivo trasformarsi da risposte in domande. Non solo una domanda, ma molte che, a gara, mi chiedevano risposte. Il ”voi che cosa dite” di Gesù, si ripete ogni volta che celebriamo la Parola di Dio. Il maestro che si fa discepolo.

Ripassiamo la Parola di Dio che, oggi, da maestra si fa nostra umile scolara. Forse la domanda più inquietante, che stenta a trovare risposta da noi, è quella contenuta in Atti degli Apostoli. E’ Pietro che parla, non quel Simone senza equilibrio dei primi tempi, ma colui che  è la pietra, è la roccia su cui Gesù ha fondato e costruisce la sua Chiesa. Pietro non esita a dire al numeroso popolo, ancora turbato per la passione e morte, ma anche per la comprovata risurrezione dal morti di Gesù. Alla folla che lo ascoltava, disse: “Avete ucciso l’autore della vita”.

Lo avesse detto oggi, anche a noi, dichiaratamente cristiani, lo avremmo citato in giudizio. Invece no. Chi lo ascoltava, diceva: “E’ vero! Cosa mai abbiamo fatto, anche soltanto per aver gridato ripetutamente: “Crocifiggilo! Crocifiggilo!”. Ma ecco la risposta che viene ancora da Pietro, visto che noi, da ostinati innocentisti, non sappiamo darla. Aggiunge Pietro: “Ma Dio lo ha risuscitato dai morti”. Ora che abbiamo preso coscienza della nostra corresponsabilità nel condannare a morte Gesù, cosa possiamo fare e dire se incontriamo Gesù risorto? Non basta piangere, gridarGli il pentimento. La colpa è così orrenda che nessun suffragio, che uscisse solo dalle nostre persone, neppure il martirio, potrebbe lavarla ed estirparne le radici.

Ma ecco che ci viene incontro la risposta che noi non possiamo dare. Ce la dà l’apostolo Giovanni, altro testimone di primo piano di tutti gli eventi che riguardano Gesù. Dice Giovanni: “…ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paraclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto”. Come ci torna propizio il salmo dell’alleluia: “Signore, facci comprendere le scritture. Arde il nostro cuore mentre ci parli”. In altre parole, dopo essere stati interrogati sul deicidio dalla Parola di Dio ed aver inciampato nel rispondere, ora, scongiurata ogni paura del tremendo castigo, davanti a questa auto-confessione di Dio consegnata a Pietro e alla Chiesa, cosa dovremmo dire? Non dire! ma fare, cioè entrare per quella porta aperta nel costato di Gesù e sprofondare entro il seno della infinita misericordia di Dio Trinità, sempre accogliente, anche solo per me. 

Ora si apre la nostra mente! Questo messaggio chiama coraggiosi evangelizzatori entro e fuori le mura.

don Rinaldo Sommacal