Omelie
Omelia del 4 ottobre 2015 - Domenica XXVII per Anno (B)
C’è un tema inquietante che, soprattutto oggi, viene affrontato, a volte con nobili intenti, spesso, invece, pilotato da ideologie, costruite su basi inquinate da pseudoculture o da loschi interessi. Il tema è: “Chi è l’uomo? Cosa si intende per maschio e femmina? Perché la cultura biblica, parlando delle unioni sponsali, dice: “Non saranno più due, ma una carne sola?”.
Cosa intendono sostenere i farisei che, volendo mettere Gesù in contraddizione con la legge ebraica sulla legittimità del divorzio, Gli ricordano che “Mosè ha permesso di … ripudiare la propria moglie?” Tema attualissimo e scottante anche per il magistero della Chiesa, che, per un intero mese, si stringerà attorno a papa Francesco, per sviscerare, con la guida della Rivelazione scritta e tramandata, tutte le ricchezze, ma anche tutti gli interrogativi sui temi scanditi poco fa: ‘uomo’, ‘maschio e femmina’, ‘due in una sola carne’, ‘non separi l’uomo ciò che Dio ha congiunto’.
Noi, pastori delle periferie, esperti più di misericordia e di perdono, siamo felici quando vediamo che gli ideali proclamati dalla Parola di Dio, sono vissuti con gioia, o dal singolo uomo, o da maschio-femmina, o dai due diventati una sola carne, o dal crescete e moltiplicatevi... Noi pastori siamo profondamente feriti di fronte al naufragio di certe unioni, nate così gioiose e promettenti. Noi, pastori, siamo portati più alla compartecipazione sia delle gioie che dei dolori. La nostra indole paterna, più che a condannare ci porta a comprendere e perdonare. Spesso ci troviamo in mezzo al ciclone: essendo pastori sia della donna che dell’uomo, quando tra uomo e donna scoppiano le divisioni, vorremmo essere dalla parte sia dell’uno che dell’altra, per risanare se è possibile. Il nostro animo paterno, partecipa più con il cuore che con la fredda ragione che porta nelle stanze dei tribunali.
Rispettando, quindi, tutti i casi problematici con un amore vero, sincero e condiviso, da avvocato del Dio misericordioso mi permetto di richiamare tutti i valori altissimi e incrollabili, anche se troppe culture, inventate da noi, dicono esattamente in tutto o in parte il contrario.
Quel ‘facciamo l’uomo…a nostra immagine” detto dal Creatore, non finisce e non finirà mai di stupire per bellezza, grandezza, futuro… Quel “maschio e femmina li fece” sta ad affermare il valore immenso del maschile e del femminile, da non confondere od annullare, inviando il tarlo del ‘gender’. Quel “non saranno più due, ma una sola carne” fa rimbalzare al di sopra dei cieli il sublime valore sponsale tra uomo e donna e ci conduce a Colui che, pur essendo Trinità, è un solo Dio. Quel “moltiplicatevi” è un tocco finale che fa capire che gli sposi, quando concepiscono un loro figlio, esercitano un potere secondo solo a quello di Dio: Lui crea, loro pro-creano.
Chi può portarci via questi gioielli, valori che fanno parte di noi, maschi e femmine, e di cui ci vantiamo? Con S. Francesco, gridiamo commossi: “Laudato sì, mi Signore, cum tucte le Tue creature. Laudate e benedicete mi Signore et rengratiate”
don Rinaldo Sommacal