Omelie

Omelia del 11 gennaio 2015 - Battesimo del Signore (Anno B)

Se l’Epifania ci parlò di Gesù, luce del mondo, che, attraverso la stella della Parola e dei Sacramenti, ci fa riscoprire la Sua presenza  misteriosa ma reale, operativa, la festa odierna, che celebra il battesimo di Gesù, si propone di riaccendere la candelina che abbiamo ricevuto il giorno del nostro Battesimo, con le parole che uscirono dal seno di Dio Padre: “Ricevi la luce di Cristo”.

Torna il tema della luce, ma quella che parte e viene direttamente da Cristo, sorgente unica di ogni vera luce. Noi dobbiamo andare alla caccia della luce, quella vera e non delle alettanti fiammelle che ardono improvvise ai margini delle strade, che invitano a lasciare la sequela di Gesù, illudendoci di poter diventare il dio di noi stessi. Chi si illude di essere lui la fonte unica del suo cammino, costui è un cieco che presume di indicare la strada. Chi segue il figliol prodigo, sicuramente cadrà dalla luce alle tenebre. E’ uno che sogna di  essere luminoso, usando le sue pile che saranno ben presto scariche.

Invece, colui che vuole seguire la strada giusta con i giusti compagni di viaggio, umilmente ammette anche i suoi errori. Si dirà con convinzione: “Ciò che è sbagliato, anche se nascosto, non va assolutamente fatto. Se ho sbagliato, riconosco il mio errore e mi pento”. Ben venga questo esame di riparazione per chi vuole ritornare sulla strada della promozione e della maturità. Perché ostinarci ad abbandonare il Vero che abbiamo ricevuto da Dio, tramite la fede dei nostri genitori?

Appena siamo nati, ci hanno portato al fonte battesimale, per sentirsi dire da Dio Padre: “Beati voi, genitori, che avete dato la vita ad una persona che, con il vostro aiuto, ha bussato alle porte del bene e dell’immortalità. Ma ancor più beati voi che, credendo a Gesù l’inviato da Me, avete chiesto il sacramento che dona a vostro figlio, il potere di diventare anche figlio mio”. 

Come è possibile questo?” Gli chiediamo. “Siamo di terra e non possiamo cambiare natura”. ‘E’ vero, verissimo’ ci dice lo Spirito Santo. Infatti, Adamo, che tentò con le sue forze, la scalata a Dio, caduto nella rete del padre della menzogna, andò a fracassarsi contro il peggiore dei peccati: la superbia. Colui che lo aveva tratto dal fango, gli aveva detto ripetutamente:“Adamo, ciò che vedi è’ tutto tuo. Ma tu sei mio. Sono io il tuo unico Dio. Non farti altri dei”. Questo primo battesimo fallì, ma non il secondo. Non era più sufficiente il grembo di una donna. Per generare, oltre che umanamente, anche divinamente i figli dell’uomo non era più sufficiente il grembo di Eva, toccato dalla colpa.

Il figlio di Dio non può essere concepito da un peccatore. Come può, allora, l’uomo generare figli a Dio Padre? Ci viene incontro il catechismo che risponde alla domanda: “Cos’è il Battesimo? Il Battesimo è Gesù, il nuovo Giordano, che accoglie, cancella la colpa ereditata, e rigenera. Tu, battezzato, rimarrai persona umana, ma riceverai pure il sigillo dei figli di Dio, sigillo vero”. 

Vale o no la pena di dedicare una giornata intera per festeggiare tutti insieme il nostro battesimo?. Figli di Dio e fratelli in Cristo, buon compleanno.

don Rinaldo Sommacal