Omelie
Omelia del 6 gennaio 2015 - Epifania (Anno B)
“Dov’è colui che è nato?” Questo è l’interrogativo che coralmente, da ogni dove, esplode oggi, solennità dell’Epifania, festa del ‘cerca e trova il tesoro’. E’ un interrogativo che il cristiano dovrebbe porsi ogni giorno, poiché per sua natura è un ricercatore.
Infatti, la domanda ‘dov’è?’suppone una ricerca. La ricerca amata, attiva, vissuta, provocata è uno degli inalienabili e nobili connotati del cristiano e della Chiesa di Gesù Cristo, cioé‘Colui che è nato’. Un rischio è l’abitudine che rende sbiadita la domanda. La festosa riposta alla domanda svela a che punto è il nostro cammino verso Colui che è l’atteso da sempre, da tutti e da tutto il creato.
L’atteso non è un semplice fatto di cronaca. L’atteso non è neppure un messaggio, sia esso pur forte. L’atteso è Messaggio e Messaggero, è la Verità che si mostra e si dona, è il Sole che sorge ad oriente ed illumina ora questo, ora quel pezzo di terra che gli gira intorno e quel tratto di storia che l’uomo è chiamato a scrivere alla sua luce. Ognuno di noi, è una penna intelligente, ma preziosamente condizionata.
Per poter scrivere le pagine della sua inconfondibile vita, ognuno di noi, piccolo satellite, ha bisogno di intingere la sua penna nell’indelebile ed unico calamaio della luce.Quando, per un qualsiasi motivo, penna e calamaio non sono più interattivi, su di noi cala l’ombra e la notte.
Per non ripetere, con la nostra pazza incoerenza, la strage degli innocenti, uniamoci ai saggi pellegrini. Con l’aiuto della stella, cioè dei profeti, decidiamo di andare alla ricerca di Colui che è nato, cioè colui che è il Sole, che illumina per sua natura, perché è totalmente luce. Per Dio è festa illuminare. Gioisce con sé stesso, poiché, donando, dona se stesso e , se accolto, riceve la gioia delle sue creature.
Che strano: noi, illuminati, rallegriamo colui che ci illumina, come il sole che riceve bellezza riflessa dai pianeti della sua costellazione. Per sua natura la luce è diffusione di sé stessa. Non sarà mai che la luce generi tenebra, dubbio, sconcerto, sconforto, sconfitte. Il vero, il bello, il buono sono uno degli attributi divini della personificazione della luce.
Diamo finalmente la risposta alla grande e sempre attuale domanda: “Dov’è Colui che è nato?” Domanda e risposta occupano tutta la pagina del vangelo dell’Epifanìa. Ma il Vangelo è un racconto in divenire. Il vangelo è tale se resta vangelo. Oggi la domanda dei Magi è ancora viva se la poniamo noi a noi stessi, e se la risposta sappiamo darla noi, che conosciamo le Scritture. Tutti sappiamo rispondere: “E’ nato a Betlemme”. Ma, alla domanda,: “Dove oggi lo troviamo?” la risposta si fa più complicata.
Ognuno deve darsi una risposta. Io per primo. Colui che è luce, non sopporta bugie. Ci ha inviato una quantità di stelle. Sono sicuro che ognuno di voi, guidato dalla stella sa dove può trovare Gesù.
don Rinaldo Sommacal