Omelie
Omelia del 1 giugno 2014 - Ascensione (Anno A)
La prima delle tre letture, tratta dal libro che si intitola Atti degli Apostoli (che ogni cristiano adulto dovrebbe aver letto e riletto), racconta l’ultima pagina della vita terrena di Gesù ed annuncia la nascita della Chiesa, cioè del nuovo modo di Gesù di essere e di operare la salvezza nella nostra storia di ogni tempo e di ogni popolo.
Questo passaggio dal Gesù della storia al Gesù della fede, possiamo chiamarlo ‘cerniera mistica’ che unisce Gesù che sale al cielo e lo Spirito Santo, solennemente e più volte promesso da Gesù, che scende sulla Chiesa in forma permanente.
Dice Luca: “Nel primo libro (cioè il terzo vangelo), ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò… Egli si mostrò ad essi (gli Apostoli) vivo dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni”. Luca intende riaffermare solennemente la presenza visibile di Gesù Risorto, presenza testimoniata dagli Apostoli e da innumerevoli altre persone. Confermata l’autenticità della Pasqua, resa visibile in Gesù, Luca narra come avvenne il passaggio del testimone da Gesù alla Chiesa fondata sui dodici Apostoli.
Riascoltiamolo! “Gesù ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre”. Quale la promessa fatta e richiamata solennemente da Gesù? Eccola: “Sarete battezzati in Spirito Santo”.
Alla domanda degli Apostoli: “E’ questo il tempo, nel quale ricostruirai il regno di Israele?” Gesù, quasi deluso per tale interrogativo che sapeva di una bugiarda visione del Regno di Dio da lui promesso, dolcemente rispose: “Non spetta a voi conoscere quello che solo il Padre conosce. Voi, invece, “riceverete la forza dello Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni… fino ai confini della terra”.
Questa domenica delle meraviglie e degli stupori, dolorosi e gioiosi assieme, ha il compito di rinnovare in noi il mistero che essa celebra. Due sono i capitoli di questo mistero. Il primo ce lo scrive Matteo, che a sua volta lo ha raccolto direttamente dalle labbra stesse di Gesù, che aveva già in mano le valigie della partenza.
Disse Gesù ai suoi discepoli: “Andate e fate discepoli tutti i popoli… Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Poi d’improvviso, ciò che Gesù aveva più volte predetto, ma mai capito dagli Apostoli, “fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi”.
Quale la reazione dei molti presenti? Dice Luca: “Essi stavano fissando il cielo, mentre se ne andava”. Erano smarriti! Era comprensibile. Mentre per Gesù era un agognato ritorno al Padre, per i suoi discepoli era come se fosse morto una seconda volta.
Intervenne allora la mamma di Gesù, come a Cana. Maria convocò i dodici. Guidò quelle giornate che dovevano aiutare tutti a superare la tristezza e di chiedere ciò che Gesù aveva loro promesso: il Consolatore, la Verità tutta intera, lo Spirito Santo. E così avvenne.
Anche noi, assieme a Maria, ricelebrare l’attesa dello Spirito Santo. A domenica prossima.
don Rinaldo Sommacal