Omelie

Omelia del 21 aprile 2014 - Lunedì di Pasqua (Anno A)

Se il Venerdì Santo è dominato da un mondo che tragicamente si ferma e muore, non così il giorno dopo il sabato, il famoso ‘terzo giorno’ il giorno della risurrezione di Gesù. Balzano agli occhi ed alla attenzione verbi pieni di movimento, di vivacità, di nuovo, di futuro.

Riascoltiamo il brano dell’evangelista Matteo che lo racconta come stesse accadendo sotto i nostri occhi, ancora appesantiti dai tragici raccontatici  nei giorni scorsi.

Così inizia il giorno di Pasqua per le Pie Donne, in particolare per la Maddalena: di buon mattino andarono al sepolcro; abbandonato il sepolcro, corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli; Gesù venne loro incontro e disse: “Salute a voi”; Disse loro: “Andate ad annunciare ai  miei fratelli …“;  “Alcune guardie  giunsero in città ed annunciarono ai capi dei sacerdoti quanto era accaduto…”

La Pasqua di risurrezione è  simile al seme che, sepolto e morto, risorge e con una impetuosità incedibile, rinnova se stesso, cresce, ospita innumerevoli ospiti a cui dà il benvenuto, da ricambiare come il polline da disseminare misticamente nel creato. Non contento, il seme rinato e fatto adulto, diventa a sua volta frutto moltiplicato cento a uno.

La Pasqua: Gesù che, sepolto come il buon seme, non importa come, è risorto e sta crescendo sull’orto di casa nostra per fare nuove tutte le cose, le persone, l’intero creato. 

Domandiamoci seriamente: sento presente in me Gesù, quel seme che ha scelto la mia zolla dove ricrescere? L’ho cercato, dopo di averlo perduto per strada?  Lo sento rinascere e rivivere in me? Ho afferrato quell’ “Andate a dirlo ai miei fratelli?”

Gesù risorto, fa risorgere anche me, noi e questa stupenda comunità che in Belluno.

don Rinaldo Sommacal