Omelie
Omelia del 20 aprile 2014 - Pasqua (Anno A)
E’ Pasqua. Parola che appartiene alla nostra fede e che la fede deve difendere dall’inquinamento del mercato e delle ideologie.
La Pasqua nasce al di là del mar Rosso, cresce attraverso mille difficoltà e prodigi nel deserto del Sinai. La prima Pasqua nasce con la miracolosa liberazione degli israeliti dalla schiavitù politica, culturale e religiosa imposta loro dal Faraone d’Egitto. Per noi, rinati nella fede di Cristo risorto, la Pasqua è il perenne mistero della vittoria di Dio su ogni tipo di schiavitù dell’uomo; vittoria scritta con il sangue che esce dalle piaghe del crocifisso, diventate perenni sorgenti di vita nuova per chi la cerca.
La nostra Pasqua, quindi, è Cristo morto e risorto! Pasqua: la pietra d’angolo della nostra fede, anzi della storia di tutto ciò che esiste, nei cieli e sulla terra. Si creda o no, la verità è questa, sia per l’ignorante che per ogni premio Nobel. Pasqua: la Cristogenesi del creato, ricreato e pronto per essere il nostro ‘sempre’.
Passiamo velocemente in rassegna alcuni dei protagonisti di quell’evento, preziosi e necessari testimoni per provare l’autenticità della risurrezione di Gesù.
IL GIORNO: non aveva un nome. Da generico ‘giorno dopo il sabato’ diverrà, con la Risurrezione di Gesù, il primo dei giorni, la domenica, Pasqua della settimana..
I SOLDATI: “…alcune guardie giunsero in città ed annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani…diedero loro una buona somma di denaro, dicendo: “Dite: i suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo” Questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino ad oggi”. (ma la bufala continua anche oggi ad ogni livello).
LA MADDALENA: Andò alla tomba all’alba. Terremoto. Visione d’Angeli. Guardie rimaste come morte… Gesù le disse:“Donna, perché piangi”. E lei:“Se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo”. Gesù la chiamò per nome:“Maria!”. E lei: “Maestro!”. La disperazione divenne un fiume straripante gioia.
I DUE DI EMMAUS: Certi che fosse Gesù il liberatore promesso. Invece fu uno dei tanti Messia sconfitti. “Noi speravamo che fosse lui, dissero, invece!" E Gesù a loro e a noi: “Stolti e tardi a credere”.
PIETRO E GIOVANNI: infastiditi dalle pie donne, vanno al sepolcro. E’ vuoto. Pietro si interroga. Giovanni ‘vide e credette’.
DISCEPOLI RIUNITI: Gesù entra a porte chiuse e dice ‘Pace a voi. Sono io’. A Tommaso, il dubbioso, disse: “Toccami, metti le tue dita nella ferita del mio costato e non essere incredulo”.
E NOI? Dopo aver meditato su una giornata così movimentata, ognuno di noi scelga il suo personaggio a cui identificarsi e, abbandonato il sepolcro vuoto, con fede vera, corra a dire a tutti: “Gesù è risorto”. Da parte mia scelgo Giovanni. Dopo aver visto e creduto, auguro a tutti ed a ciascuno la Buona Pasqua.
don Rinaldo Sommacal