Omelie
Omelia del 23 febbraio 2014 - Domenica VII per Anno (A)
Cosa pensa e insegna Gesù, attraverso la sua predicazione e quella dei suoi primi e infallibili Apostoli? Ascoltiamo l’apostolo Paolo, prima acerrimo nemico di Gesù e poi totalmente rivestito di Gesù, così da portarlo e predicarlo ovunque andasse.
Ai cristiani di Corinto, comunità vivacissima, ricca di commercio e di cultura ellenica, con le minoranze giudaiche rigorosamente legate alla severa legge di Mosè, Paolo, tra lo sbalordimento positivo, ma anche la contrarietà di quanti lo ascoltavano, disse: “Non sapete che voi siete figli di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?”.
“Perché tutto questo?” ci chiediamo. Sempre Paolo risponde: “Perché voi siete di Cristo e Cristo è di Dio”. Alla luce di questa sfolgorante rivelazione, a noi fare a ritroso la verifica del nostro cristianesimo.
La affermazione dogmatica di Paolo non si discute ed è questa: “Voi siete figli di Dio”. Questa categorica affermazione, o è una terribile bestemmia di presunzione, o è una inebriante verità.
Ribadiamo: Paolo ci dice: “Voi siete figli di Dio”. I mistici, che ne hanno fatto una verità da interrogare, per comprenderla nella sua pienezza e farla diventare una realtà da vivere, sono tutti caduti in estasi. Anche Maria, per capire la portata dell’Annunciazione dell’Angelo, fu rapita per pochi istanti, ma dal sapore di eternità. Quel Gesù, che folgorò Paolo sulla via di Damasco, gli trasmise tutta la sua divina presenza, attraverso questa esperienza umana, che neppure Paolo è mai riuscito a raccontare a chi gli chiedeva: “Cosa hai visto in quegli istanti in cui tu non eri più con noi, uno di noi?”
Quelle rivelazioni, concesse da Dio all’uomo Gesù, e che Gesù uomo trasmise in quanto Dio a Maria, a Giuseppe, ai discepoli, alle pie donne, a volte con rivelazioni private, (quelle rivelazioni) ci riguardano. Poco fa abbiamo sentito Paolo dirci: “Voi siete figli di Dio”. Ma come fa a dire una cosa simile, a me, che so di avere avuto un padre e una madre di umile natura umana? Ecco la risposta di Paolo: “Voi siete figli di Dio perché siete di Cristo e Cristo è di Dio”.
Ecco la chiave di volta che è al centro della fede che torna a dirci cose che sappiamo a memoria, ma non ci dicono più niente, come coloro che abitano in una casa tutta d’oro. All’inizio piangono per l’emozione, poi si abituano, fino a non vederla più così, ma come fosse una casa comune. Io, tu voi, che nel battesimo siamo diventati dei nuovi. Siamo di Cristo, siamo Cristo, come ci dice l’Apostolo.
Ma a sua volta Cristo di chi è? Segue la risposta più alto, ma anche più familiare a noi di antica tradizione cristiana. Noi siamo di Dio, perché di Cristo. Ma Cristo, essendo figlio di Dio, è a sua volta di Dio. Che privilegio sentirci in Gesù come a casa nostra e, con Lui, sentirci figli di Dio.
don Rinaldo Sommacal