Omelie

Omelia del 6 gennaio 2014 - Epifania (Anno A)

Tutti potremmo salire sul pulpito e narrare a tutti quello che tutti ben conosciamo: che, nato Gesù a Betlemme, si mossero sia gli umilissimi pastori che i tre Sapienti, soprannominati  ‘magi’, guidati da una profetizzata misteriosa stella che li condusse, anche con il consiglio del perfido Erode, alla casa dove abitava il neonato Emmanuele, Re dei Giudei.

Tutti potremmo scandire i nomi dei protagonisti di quello strano evento che, per noi, si chiama Epifania, cioè la manifestazione al mondo intero, rappresentato dai tre celebri pellegrini, di cui conosciamo anche i nomi: Melchiorre, Gaspare e Baldassare.

Ma non tutti sappiamo perché, nata con Gesù a Betlemme, consacrata con il sangue di Cristo, con Lui risorta per non più morire, la Chiesa ogni anno dia molta visibilità a questo mistero, detto Epifania? 

In realtà, la Chiesa non fa che perdurare, come un seme piantato da Gesù con la sua i incarnazione, predicazione passione, morte, risurrezione e ascensione al Cielo, la presenza di quel Messia che, rispettando le leggi di natura, si fece un neonato, ma che in forza della discesa del suo Spirito, oggi è presente in tutto il mondo, in tutto l’universo. Gesù, manifestato ai pastori, cercato dai Sapienti, sceso nel Giordano per rivelarsi pubblicamente alle folle, che, cambiando l’acua in vino, si rivelò ai suoi timidi discepoli, oggi, presente in ognu cristiano, vuole che, coscientemente ogni singolo cristian, ma ancor più ogni comunità crstiamna che porta il glorioso e impegnativo nome di Chiesa, chiede di essere fatto conoscere a tutti, non più attraverso stelle, gruppi di sconosciuti pastori, voci di nobili studiosi, ma attraverso la viva presenza nella fede di Gesù in tutti noi cristiani, se convinti.

don Rinaldo Sommacal