Omelie
Omelia del 8 dicembre 2013 - Immacolata Concezione (Anno A) - Festa della Parrocchia
C’è oggi un raro e nobile conflitto tra due liturgie, entrambi insostituibili, pertanto, necessariamente in dialogo tra loro, ma che non scadano in due monologhi. C’è la coincidenza della seconda domenica di Avvento con il suo ruolo e la solennità dell’Immacolata Concezione. E’ uno degli esempi eloquenti di come devono, non scontrarsi, ma incontrarsi e reciprocamente arricchirsi, due o più protagonisti, chiamati a proporre un salutare progetto di vita e un alto ed originale modo di accoglierlo e realizzarlo.
Siamo nell’anno, che i nostri Vescovi hanno chiamato ‘anno della catechesi’, cioè un intero anno per interrogare gli evangelisti, perché ci ripropongono e ci spieghino la vita e le parole del maestro Gesù. Mettiamoci, dunque, umilmente nell’atteggiamento degli scolari, che devono riscoprire il Gesù di sempre ed il Gesù dei nostri giorni. Ed i catechisti? Oggi ne ascoltiamo due:
- la Vergine Maria, promessa nell’Eden, (teatro della più clamorosa disobbedienza dell’uomo a Dio, capostipite dell’umanità), profetizzata da Isaia come vergine e madre, madre e vergine di un figlio che avrà un nome impossibile: ‘Emmanuele! (Cioè) Dio-con-noi’.
- Il secondo catechista, tra i molti che potremmo far parlare, è il messo divino, l’arcangelo Gabriele.
Ascoltiamo la Vergine Maria: da piccola, fu affidata al Tempio di Gerusalemme. Ebbe il privilegio di avere, per educatori, i più prestigiosi maestri in Israele, che conoscevano a memoria tutte le sacre scritture. A sua insaputa esente dalla colpa originale, quindi dotata di una capacità preternaturale di apprendere, di conservare e di interpretare ben più dei suoi illustri maestri, Maria era assidua ai tempi ed ai modi scanditi entro le solenni mura del Tempio di Gerusalemme. Avrà più volte meditato la promessa della Genesi, fatta da Dio contro l’astuto e parzialmente vincente padre della divisione, descritto come il più pericoloso di quanti strisciano, ingannano, soggiogano, comandano e mandano in frantumi anche il più prezioso dei cristalli, cioè la promessa di Dio che dice: “Una vergine ti schiaccerà il capo”.
Da attenta discepola, Maria avrà spesso pensato a quella Vergine che Isaia profetizzò madre dell’Emmanuele, nome possibile solo a Dio. Mentre molte fanciulle della Palestina sognavano di essere quella ‘donna’, Maria pregava per Lei, ben conoscendo dagli altri profeti, la fine che avrebbe fatto il figlio Emmanuele. Invece Maria, in carne ed ossa, era la Vergine, da Dio promessa, che, con il figlio suo, l’Emmanuele, avrebbe schiacciato la testa dell’astuto serpente.
Ritornata a Nazaret, poiché, pur giovanissima, era già in età di sposa (normale a quei tempi), mentre era tutta sola in casa, forse in un momento di preghiera o forse affaccendata nei lavori domestici, improvvisamente si trovò rapita al ‘terzo cielo’ come solitamente si dice in questi casi. Ecco svelata, anche se storicamente e geneticamente suddivisa in innumerevoli rigagnoli, la fonte prima ed unica della fraternità che unisce tra loro tutti gli esseri umani, sparsi nei più svariati continenti e caratterizzati da forti connotazioni individuali che, se ben capite e sviluppate, portano l’intero globo terrestre ad essere una unica casa entro cui vivono ed operano tutti i suoi abitanti, per edificare quel nuovo condominio che è profetizzato da tutte le religioni.
Dal racconto di Giuseppe, ebreo (che il nostro Vescovo, con brillante originalità, ha donato a tutti noi, per illuminarci, non con filosofie umane, ma con la rivelazione stessa di Dio), abbiamo appreso che, all’interno stesso della famiglia, unita dal sangue dell’unico padre, può serpeggiare un insieme di difetti che, se organizzati da menti perverse o invidiose, possono uccidere ogni fraternità mettendo i figli contro il padre, il padre in conflitto con se stesso, i fratelli tra loro divisi, uniti solo nel combattere le eventuali presunte preferenze dei genitori, fino a progettare il fratricidio. E’ terribile vedere oggi innumerevoli popoli l’un contro l’altro schierati, ma ancor più ributtante è conoscere che ci sono religioni, assetate di potere umano, usato per perseguitare le altre religioni, anche con l’uso della violenza e delle armi.
Abbiamo tra noi, una famiglia nigeriana il cui capofamiglia, cattolico, ogni domenica fa il catechista dei suoi connazionali, usando una delle nostre sale. Ebbene, in Nigeria, da tempo, frange violente di islamici integralisti, stanno sistematicamente perseguitando i cristiani, che sono una nobile e benefica minoranza. Domenica scorsa il fratello di questo catechista, con altri, è stato ucciso con una bomba scagliata entro la loro chiesa, durante la santa Messa.
Chiediamo alla Madonna, in Cristo mamma di tutti gli uomini, anche di coloro che continuano a crocifiggere il suo figlio, che faccia sentire la sua voce dolce e forte di donna, di sorella, di mamma, di regina della pace, perché prevalga la voce delle coscienze soffocate dall’odio e si restauri nel mondo, tra razze, culture, lingue, religioni diverse, la fraternità voluta da Dio che vuole essere chiamato Padre.
Ma non possiamo gridare agli scandali madornali e mondiali, se noi, nel nostro piccolo, non siamo capaci di far predominare l’armonia, la pace, il rispetto, la stima, l’aiuto, la comprensione, il perdono, in una parola la civiltà dell’amore, quello che spinse Dio a creare, che spinse il Verbo a farsi uomo, che spinse Maria ad accettare la maternità, che portò Cristo sul legno della croce per far scorrere entro di noi il suo sangue redentivo.
Maria, sorella e madre nostra, aiutaci a rimettere in azione le nostre migliori doti, per far crescere in noi e tra noi, la vera fratellanza e la vera maternità e paternità. Per le strade che tu solo conosci, visita questa comunità che è in Belluno ed è a me, a noi, tanto cara.Dà a noi ciò di cui ognuno ha bisogno e fa che, a nostra volta, abbiamo da dare ciò che abbiamo ricevuto.
Don Rinaldo Sommacal