Omelie

Omelia del 12 maggio 2013 - Ascensione (Anno C)

Luca, l’autore del terzo Vangelo e di Atti degli Apostoli, presenta i suoi scritti con una premessa dove dichiara di essersi documentato rigorosamente prima di scrivere i due libri, che, quindi, sono di ritenersi assolutamente credibili, con buona pace degli ostinati e pagati detrattori. 

Il destinatario di Atti degli Apostoli  è un certo Teofilo. Chi è Teofilo? Nessuno lo sa. Potrebbe essere un nome simbolico che indica un ‘amante di Dio’ e desidera conoscere la strada tracciata da Cristo, sulla quale tutti possono incontrarlo, purché ci sia chi ve li conduce. 

Cosa scrive l’evangelista Luca a Teofilo? Gli fa un dettagliato e credibile racconto delle ultime comparse di Gesù risorto, delle Sue ufficiali consegne alla Chiesa apostolica, della promessa della venuta permanente sulla Chiesa e nel mondo dello Spirito Santo.

Detto questo, Gesù, davanti agli occhi  sbalorditi degli apostoli, “fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi”. Mentre, tramortiti e increduli, stavano con gli occhi fissi al cielo, “due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui lo avete visto andare in cielo”.

Nel raccontare questo straordinario evento, visto da tante persone, pronte a testimoniarlo con la vita, anche perché era un evento a loro sgradito, quindi ancor più valevole, Luca si propone di trasmettere ai secoli futuri la verità di fede della Ascensione, coronamento di tutte le verità che riguardano il mistero dell’Incarnazione del figlio di Dio, della sua predicazione, dei prodigi compiuti, della sua passione, morte, gloriosa risurrezione. Tutto documentato 

Ascensione: necessaria per l’invio sulla Chiesa, dello Spirito Santo, più volte promesso, ma mai capito.

Luca, a noi, moderni Teofilo, vuole togliere il velo che si frappone tra le verità eterne, rivelate da Dio stesso e la nostra pigra comprensione, per immetterci nel mistero di luce infinita che si riversa su chi, con amore, sente la inestinguibile sete di Dio, del Dio di Gesù Cristo e di Cristo che si è fatto conoscere come vero Dio.

Luca, il cui nome evoca la luce, vorrebbe immergerci in Dio Padre e Figlio e Spirito Santo, nostra famiglia, da cui siamo usciti e a cui tendiamo. Vuole trasmetterci il dinamico contagio della letizia, che ci fa desiderare il ‘sempre’ della gioia di cui Dio, eterna e dinamica beatitudine, ne è la inesauribile sorgete.

Chi prova la gioia di essere amato da Dio, rimane contagiato dalla gioia, fa che tutti cessino di essere causa e vittime della tristezza e siano attirati dalla voglia di paradiso, di Dio, di comunione con le schiere angeliche e con tutti i cittadini del cielo, dove incontreremo anche i nostri cari e dove ognuno non sarà un numero, ma una sorgente originale di gaudio inesauribile. Altro che religione monotona, triste, smorta, senza vivacità e creatività! La preoccupazione di Luca è quella di assicurare Teofilo che tutto ciò che ha detto di Dio, di Cristo, della Chiesa, è pura verità. Dio c’è! Gesù Cristo non è una invenzione, ma una persona storica,

Ascensione e Pentecoste sono documentate, Dio sarà il nostro paradiso. Tacciano, quindi, i servi della menzogna!

don Rinaldo Sommacal