Omelie

Omelia del 5 maggio 2013 - Domenica VI di Pasqua (Anno C)

La liturgia della Parola che ci viene donata ogni domenica è un ciclo triennale scelto dalla Chiesa, guidata dal dono divino della Sapienza. Può essere visto come uno dei ‘torni e ritorni’, cari al filosofo Vico.

Infatti, se i potenti eventi della risurrezione di Gesù gettarono le basi inconfutabili della nostra fede cristiana, fondata sulla risurrezione di Cristo, vincitore del peccato e della morte e inizio della risurrezione dell’universo e dei suoi abitanti; nel corso delle domeniche dopo Pasqua incontriamo, anche, il proliferare di quegli incontri e scontri, propri di ogni organismo vivente,ancor più se contemporaneamente animato da Dio e dagli uomini, con tutti i loro limiti. 

Oggi incontriamo una di queste fasi in cui la Chiesa di Cristo è messa alla prova, pur sapendo che Cristo non permetterà mai che la sua Chiesa cada in mano al potere delle tenebre. Il motivo dello scontro, che si ripeterà ogniqualvolta nella Chiesa ci sarà un salto positivo di rinnovamento, consiste nel non saper discernere nel Credo cattolico ciò che è frutto di una abitudine diventata legge e una più completa comprensione della verità consegnata intera alla Chiesa, ma che la Chiesa va scoprendo lentamente, anche in conseguenza dei nuovi interrogativi che salgono dal popolo di Dio che scrive la sua storia interrogandola, lasciandosi interrogare e chiedendo luce alla Parola di Dio. Parola oggi consegnata alla Chiesa di Cristo, che, guidata dallo Spirito Santo, in fatto di fede e di morale, mai cadrà in errore.

Il brano che abbiamo sentito narra uno scontro tra gli apostoli di Cristo ed alcuni saggi, convertitisi alla Chiesa di Cristo dal giudaismo mosaico. Questi difendono strenuamente il rito della circoncisione, come se, il non farlo, significasse non poter entrare nel popolo che Dio si sceglie. Gli apostoli fanno capire che, come c’è stato un passaggio sostanziale tra la prima e la seconda alleanza, così nei riti che la esprimono c’è stato un sostanziale passo in avanti: dalla circoncisione del corpo, alla circoncisione dell’anima, attraverso un nuovo rito, il battesimo, che pianta nel battezzato il seme divino che lo fa diventare, non un semplice segnato nella carne, bensì un vero e proprio sacerdote, re e profeta e lo fa diventare parte del nuovo Corpo di Cristo, che noi chiamiamo ‘Chiesa’.

E’ l’umanità nuova in Cristo, il figlio di Dio, che oggi opera in noi attraverso il suo inviato, lo Spirito Santo.

Anche oggi ci sono sussulti all’interno della Chiesa di Cristo. Negli ultimi decenni si è verificato, in nome di una tradizione intesa come verità di fede, la totale ribellione di un consistente numero di cristiani, guidati da eminenti personalità, nei confronti niente di meno che del Vaticano Secondo. Per esempio, hanno definito un vero e proprio errore dottrinale il passaggio dal latino alla lingua parlata della Santa Messa. Sono usciti dalla Chiesa, non riconoscendo più credibili il Sommo Pontefice, i Vescovi sia singoli che riuniti in Concilio e il popolo di Dio fedele a Pietro. Non possiamo seguirli, ma attendiamo il loro ritorno a braccia aperte. Prova che la Chiesa è pianta giovane e non imbalsamata. Cerchiamo di essere protagonisti positivi  del perenne incarnarsi nel tempo della Chiesa e della Parola di Dio. 

don Rinaldo Sommacal