Omelie

Omelia del 13 gennaio 2013 - Battesimo del Signore (Anno C)

Stiamo celebrando il ‘Battesimo del Signore’. Noi sappiamo che ogni celebrazione eucaristica, rende presente qui e ora l’intero piano della salvezza concepito dalla Santissima Trinità e realizzato con l’Incarnazione di Gesù, che portò Dio in terra e l’uomo in Dio.

La Chiesa, a cui Gesù si è donato per rendere permanente la sua presenza e la sua azione salvifica, con saggezza, conoscendo le nostre capacità limitate, ha scelto l’arco di un anno per illuminare a nostro ammaestramento, le principali tappe storiche dell’alleanza di Dio con gli Uomini. La Chiesa vuole che tutto l’arco dell’anno liturgico ruoti attorno a Gesù, il profetizzato nella prima alleanza, manifestatosi storicamente nell’anno zero della nuova umanità. Quel Gesù storico, che abbiamo adorato con il santo Natale, ora è presente ed operante attraverso la fede. Per questo oggi lo chiamiamo il Gesù della fede, rispetto al Gesù storico. Il mistero che stiamo celebriamo, cioè il battesimo di Gesù, ci richiama sia il Gesù storico, sia il Gesù oggi presente in noi attraverso il sacramento del Battesimo, da Lui, come vedremo, istituito.

L’unico mediatore tra Dio e il creato è solo Lui, Gesù, nato a Betlemme, cresciuto a Nazaret in famiglia con Giuseppe e Maria. Per dire che veniva da quel popolo che nel deserto ritrovò il suo unico Dio e, in Dio, ritrovò se stesso, così da meritarsi la nuova ‘terra promessa’, e tanti altri altissimi privilegi, volle vivere la dura esperienza del deserto, accettando il drammatico confronto con il ribelle a Dio, Lucifero, il più intelligente e splendente degli angeli;

Gesù lo vinse là dove Adamo fu sconfitto. Si presentò al Giordano, in mezzo ai peccatori, che accorrevano per ascoltare il Battista e chiedere la purificazione dai peccati, in attesa del Messia.

Gesù: l’incrocio di tutti i popoli, la fontana del villaggio ove accorrono gli assetati di giustizia e di pace.

Gesù: il bambino salvato dal sangue dei suoi coetanei di Betlemme; il profugo che volle vivere l’esperienza di quanti devono fuggire dalla loro terra, per le più svariate e molteplici cause; l’adolescente che insegna ai suoi genitori ed educatori il primato di Dio su tutti e su tutto;

Gesù, che volle aprire la sua missione con un rito che veniva da lontano, ma che Egli rinnovò, facendolo diventare il segno visibile ed efficace della rinascita degli uomini: da figli di Adamo a figli di Dio.

Forzò la volontà del Battista che, vistolo, lo presentò alla folla come l’Atteso, che si sarebbe immolato, per ridare il candore all’uomo di ogni tempo, luogo e religione. Scese nel Giordano, portando con sé tutto il creato. Il vecchio Giordano, anziché purificare, fu purificato e divenne il primo battistero per la nuova ed eterna alleanza.

Dio Padre elevò il rito penitenziale di Giovanni in segno efficace della rinascita. Da quel giorno, chi scende nel nuovo Giordano, nel fonte battesimale che è Gesù, viene lavato e divinizzato. Su di lui Dio Padre proclama, al cospetto dell’intero creato: “Tu sei il figlio mio, l’amato; in te ho posto il mio compiacimento”.

Oggi i protagonisti siamo noi. Riviviamo il nostro battesimo.

Don Rinaldo Sommacal