Omelie

Omelia del 1 gennaio 2013 - Capodanno (Anno C)

Capodanno 2013. Un 13 da molti accolto con il timore che sia un anno nefasto?

Effettivamente l’inizio di quest’anno nuovo è zeppo di interrogativi, ma anche di proposte chiare, nette, che, per noi credenti, sono doni anticrisi di Dio, da trafficare. In primo luogo prendiamo nuovamente coscienza che, per mezzo di due genitori, che mai cesseremo di ringraziare, Dio ci ha chiamati, dal nulla, alla vita. In secondo luogo, per un disegno misterioso, voluto dalla famiglia divina, per mezzo del figlio suo, Dio Padre ci ha elevati a stirpe divina, con annessi doveri e diritti. Sarà, dunque, un anno sfortunato, od un anno sciatto ed anonimo, od un anno paragonabile al virgulto biblico, capace di sbucare in pieno deserto e di crescere florido.

Tutto è possibile, poiché Dio creatore ha riposto nelle nostre mani l’immenso patrimonio dell’intero creato.

Al primo uomo, maschio e femmina, Dio disse: “Crescete, moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela”. Gesù, Parola di Dio, una volta assunta la natura umana, ci disse: “Io sarò con voi fino alla fine del mondo”.

Ci troviamo di fronte a due divine e solenni affermazioni. La prima: l’uomo ha un potere immenso, cioè quello di governare l’intero creato. La seconda: stando alla Bibbia, è più che legittimo che l’uomo esplori gli altri pianeti, per darci due risposte: “Ci sono altri viventi, di cui dobbiamo rispondere?” e “Che cosa facciamo per salvaguardare il creato, affinché ci offra, non inquinamento, ma aria sempre più pulita?”. A questi interrogativi tutti dobbiamo rispondere, perché il Creatore ha deposto il suo comando entro la natura di ogni persona.

In linea di principio, nessuno può discolparsi dicendo: “Le cose vanno male. Non tocca a me. E’ colpa di…”. Sicuramente quanti hanno ricevuto da noi democraticamente parte della nostra autorità, perché governino, a nostro beneficio, il meraviglioso patrimonio, disseminato in cielo, in terra e nel profondo degli abissi, sono chiamati in prima linea a rispondere all’interrogativo: “Che uso abbiamo fatto del potere riposto nelle nostre mani? Abbiamo forse contribuito, direttamente o indirettamente, per interessi puramente immediati e privati, ad inquinare il cielo e la terra con tutti i suoi abitanti?”.

Guai gridare come un trionfo i fallimenti.

Aperta questa strada, da interrogativo ad interrogativo, si arriva ben presto alla domanda: “Come sarà il 2013?”. Non mettiamo la testa sotto la sabbia, affidandoci alla sorte. Il 2013 è una pagina in bianco da scrivere. In gran parte sarà come lo avremo voluto noi. I posteri ci chiederanno, con giusta severità, : “Cosa avete fatto del creato, per darcelo migliore di come l’avete ricevuto, anticamera di quello che sarà il futuro paradiso?”. Sulla pagella della vita, senza negare il bene compiuto, guardandoci in casa, credo che dobbiamo assegnarci una netta insufficienza. Il 2013 sia un anno per un esame di riparazione. Dio ci raccomanda: “Offrite mani pulite e mettetevi in mani pulite”.

Buon Anno!

Don Rinaldo Sommacal