Omelie

Omelia del 25 marzo 2012 - Quaresima V

ANNO B - 2012

Questa parte della messa, dedicata all’ascolto della Parola di Dio, fino ad assimilarla attraverso un ascolto speciale, che è quello della sapienza del cuore, ci conduce a rileggere un passato più o meno recente, ad un serio interrogativo sul nostro presente.

Un presente che esce sì scritto dalle nostre mani, ma con una proiezione verso un futuro, dovuto a quel mediatore che è Gesù, che, come uomo, fa suo il nostro passato ed il presente dell’umanità, ma come Dio, purifica la storia e ne promette una di nuova, che ha la sicurezza della vittoria finale.

E’ quell’uomo-Dio che, più lo ascolti e più lo conosci, più lo conosci e più ti vien voglia di ascoltarlo, ma, più lo ascolti e più ti fai suo discepolo e lo senti diventare un tutt’uno con te, con il tuo io, per cui, se sei un peccatore, ti purifica, se sei alla ricerca del tuo ideale, te lo indica, se sei debole, ti rinforza, se hai fede in lui, già pregusti il dopo, cioè la vita eterna.

Ma Gesù, essendo la verità, non nasconde nulla: né le nostre debolezze, né i nostri sbagli più o meno devastanti, i nostri scoraggiamenti, le tentazioni che a volte ci fanno dire: “Mollo tutto!”.

Gesù è in ogni stadio ed in ogni stanza della nostra esperienza esistenziale.

Gesù, quando parla, o parlava per mezzo dei profeti, a volte ci mostra il paradiso, che potrebbe anche farci paura per la nostra inadeguatezza, ma poi sa anche dire e fare quello che ognuno di noi, in quel momento della vita, in quel frangente, in quella situazione, in quella difficoltà, ha bisogno di un Dio buono, misericordioso.

E chi più presente, misericordioso, fino a fare del suo cuore una sorgente inesauribile di ascolto e di amore se non il Cristo, che, dopo aver detto la verità tutta intera a chi lo segue, è capace di cogliere anche il più piccolo, se sincero, momento di pentimento, per dirgli: “Ti sono rimessi i tuoi peccati” , oppure, ancor più esplicito, dirgli: “Oggi stesso sarai con me in Paradiso”.

Quali le parole che spulcio dalle odierne letture e consegno ai voi, individualmente, perché ognuno di voi, personalmente le rimediti e si lasci educare ed aiutare da Gesù, che, stando alla cultura corrente, è sempre meno ascoltato e sta nascendo una babele social-politica che sembra che tutti abbiano ragione, sia che dicano una cosa, come quando dicono il contrario.

Ecco la prima parola, presa dal testo di Geremia profeta, che consegno a me ed a voi: “Porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore”.

E’ un dono che tutti possediamo, ma si fa sentire?

La splendida lettera agli Ebrei invece ci dice: “ Gesù, pur essendo figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì..e divenne causa di salvezza”.

Non è un auspicio. E’ una professione di fede: Gesù è l’unica causa della nostra salvezza.

Il parroco: don Rinaldo Sommacal

Infine il vangelo. Gesù, quasi come testamento, dice: “Quando sarò innalzato da terra (cioè crocifisso), attirerò tutti a me”.

Lasciamoci con commozione attirare da quel Gesù che ci dà la vita, perché ognuno di noi abbia la vita vera.