Omelie

Omelia del 21 febbraio 2010 - Quaresima I

QUARESIMA I - 2010

  1. E' quaresima.
    Con la quaresima siamo tutti invitati, come singole persone, ma ancor più come comunità, come popolo di Dio, come Chiesa di Cristo, a riprendere il cammino che la Parola di Dio luminosamente ci indica e amorevolmente condivide.
    Facciamo idealmente quello che facevano gli israeliti ogni anno nella festa del raccolto. Prima di mettere sulle loro tavole i frutti della terra, portavano le primizie al Tempio, per offrirle a Dio, riconoscendo che "di Dio è la terra e quanto contiene".
    Così facendo, mai dimenticavano di ringraziare Dio, invitandolo a condividere la cena là dove si radunavano le loro famiglie.
    L'immagine, ora ricordata, ci invita a iniziare bene questo tempo di grazia che è la Quaresima. Potremmo paragonare la Quaresima ad una stagione forte della nostra vita. All'inizio di questo cammino, siamo tutti invitati a presentarci davanti al nostro Dio con le mani piene di quei doni che da Lui abbiamo ricevuto e con il cuore assetato di quello che ci manca per essere all'altezza della nostra dignità di figli di Dio. Cosa possiamo e dobbiamo offrire a Dio, per iniziare bene il nostro cammino quaresimale? Guardiamoci con l'occhio della verità. Abbiamo un corpo che è un prodigio: innumerevoli membra, una più sofisticata dell'altra, una più preziosa dell'altra, una più necessaria dell'altra, una bisognosa delle altre e le altre tutte bisognose della più umile delle membra.
    C'è da esplodere di meraviglia e di santo orgoglio di fronte a tanta ricchezza. Sono ricco! Ma da chi ho ricevuto questi doni?
    Quante volte al giorno mi fermo per un istante per dirmi: "Sei ricco! Ringrazia il tuo benefattore!".
    Se posso dirmi questo è perché so pensare, so discernere, so di esistere, posso decidere, posso volere, ho un cuore che ama, una coscienza che giudica, un'anima che mi fa sentire persona...
    Sono ricco, ma lo devo alla bontà, alla intelligenza, alla libertà, alla generosità personalizzata di Dio, che mi ha pensato non come ad un bel giocattolo, ma come un suo capolavoro, come un suo familiare, come ad un suo complice nel tessere e portare a compimento gli scopi della creazione, così da volerci tutti sua famiglia, per l'eternità beata, nella sua dimora.
  2. Ecco cosa donare a Dio all'inizio della Quaresima, tempo favorevole per dire di sì agli amorosi progetti di Dio e per farla diventare il tempo favorevole, libero, cosciente, gioioso della nostra positiva risposta.
    Non siamo soli in questa impresa sublime, ma impegnativa.
    Con noi c'è Gesù. Lui c'è veramente! Non è un modo di dire.
    E' uno di noi. Ci ha chiesto un corpo. In cambio ci ha donato la sua divinità, dalla quale abbiamo ricevuto e riceviamo esistenza e vita. Gli abbiamo dato una carne, però macchiata dal peccato.
    Egli ha fatto suo il nostro peccato e si è presentato al mondo come un povero, un colpevole, un bisognoso, un pellegrino, un giudicato.
    Condotto dallo Spirito nel deserto, ha trovata satana, il padre della menzogna, che lo ha sottoposto a tutte le peggiori tentazioni.
    Gli disse: "Non vedi che hai bisogno di tutto. Vieni con me e non ti mancherà il pane in abbondanza, non importa come".
    Gli disse ancora: "Non vedi che non vali niente. Se vieni con me, ti darò in abbondanza il potere, per cui vedrai la gente temerti, cercarti ed obbedirti".
    Da ultimo la più sottile delle tentazioni. Gli disse satana: "Ora sei un nulla. Io ti farò padrone del mondo intero se tu mi adorerai come tuo dio e tuo padrone assoluto".
    Tutte queste tentazioni serpeggiano sempre e ovunque.
    Da soli, cadiamo nella rete tesa dal maligno, come il primo Adamo. Gesù no. Gesù, caricatosi tutte le nostre scelte sbagliate, affrontò a viso aperto, a nome di tutti noi, il tentatore con tutte le sue astuzie e la sua virulenza paradivina e lo sbaragliò. Pagò con la sua passione e morte i nostri debiti contratti con la disobbedienza a Dio e ci riportò alla nobiltà dei figli di Dio.
    La quaresima è il tempo favorevole datoci per seguire Cristo nel deserto e riscrivere con lui la nostra vittoria del bene sul male.
    Riscopriamoci ricchi e liberi, generatori di ricchezza e di libertà vere!

Il parroco: don Rinaldo Sommacal