Omelie

Omelia del 15 agosto 2008 - Assunzione

ASSUNZIONE - ANNO A - 2008

Il pigro agosto è scosso da una ricorrenza liturgica impetuosa, inquietante, entusiasmante: la solennità che celebra Maria, la madre di Gesù, assunta in cielo anima e corpo.
Dopo essere stata, per secoli, solo una devozione, (anche se forte e ininterrotta), dal 1950 è proclamata verità di fede da credere.

  1. Maria, quindi, muore, ma risorge e sale in cielo.
    Si realizza per lei il mistero della risurrezione dai morti, promesso ed inaugurato da Gesù, suo figlio, qualche anno prima.
    Mistero che viene ripreso dall'apostolo Paolo.
    Scrivendo ai cristiani di Cortino, afferma: "Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti". Ed aggiunge: "Prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo".
    Lasciamo agli eminenti biblisti l'interpretazione più vicina alla verità di questo messaggio che assicura, pur in tempi diversi, la risurrezione dai morti di Gesù e di tutti gli uomini.
    Letto attentamente Paolo e ascoltata la tradizione orale, che risale ai tempi apostolici, la Chiesa, esercitando la sua infallibilità dottrinale, afferma: "Anche Maria, la madre di Gesù, non essendo stata toccata dal peccato originale, ha goduto il privilegio di conoscere la risurrezione subito dopo la morte. Come Gesù, suo figlio, fu assunta in cielo, immediatamente, anima e corpo".
  2. Questa è la sfolgorante verità di fede che primeggia nella liturgia del 15 agosto. Le fanno da ancelle altre straordinarie verità richiamate dalla misteriosa pagina dell'Apocalisse e poeticamente cantate da Maria stessa nel suo insuperato e insuperabile "magnificat anima mea Dominum".
    1. La pagina dell'Apocalisse, con lo stile che gli studiosi chiamano "escatologico", richiama drammaticamente la nostra attenzione su un misterioso conflitto cosmico tra il potere delle tenebre e il potere della luce, tra il male che continuamente insidia il bene e il bene che, con la sola arma della fede, diventata fedeltà eroica causa la continua persecuzione, pur attraverso apparenti sconfitte temporali, alla fine, sarà pienamente vittorioso.
      Dopo il tempo della lotta, spunterà l'era della pace universale così proclamata: "Ora è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo".
    2. La Chiesa nella donna dell'Apocalisse vede Maria, il simbolo di quella parte di umanità che rimase fedele all'alleanza fatta da Dio con gli uomini e che, alla richiesta di Dio di diventare la madre del Messia promesso, rispose: "Avvenga di me quello che hai detto". Ma il piccolo "resto", che rimase e rimane fedele alle promesse divine, nel tempo deve fare i conti con lo straordinario potere negativo e devastante che viene dal cosiddetto "regno delle tenebre".
      Se l'immagine del drago può farci venire in mente una entità, cancelliamo da noi l'idea che potrebbe portarci a pensare che il male sia una divinità. Il drago è il simbolo del male. E' la cattiveria di molti che diventa sistema, ideologia, strategia, lavoro di squadra. Siccome il tempo stringe, per non cadere preda della morte, il male ha bisogno di agire subito e in modo intelligente. Il male esiste ed è in azione su tutti i fronti.
      C'è un pensiero negativo che, pilotato dall'opportunismo, figlio della sorgente di ogni male che è la superbia, genera il suo progetto messianico temporale che è il paradiso dell'egoismo.
      Vi impera il relativismo della morale che sovverte i principi fondamentali del bene e del male.
      Si invertono i fattori: il bene può diventare il male e viceversa.
      E' bene quello che mi conviene, è male ciò che mi si oppone.
      Il pensiero negativo, come una piovra, cerca di insinuarsi ovunque ci sia un potere da corrompere: l'informazione, l'economia, le amministrazioni, la politica, la giustizia, ecc.
      Maria ci assicura che alla fine il Bene avrà "disperso i superbi nei pensieri del loro cuore". Crediamo a Maria. Ci aiuti a dire con lei:"Avvenga di me quello che hai detto". Il libero e cosciente ritorno alla morale, fondata su giustizia e verità, è l'ecologia cristiana che salverà il creato!

Il Parroco: don Rinaldo Sommacal