Omelie

Omelia del 24 febbraio 2008 - Quaresima III

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QUARESIMA III - ANNO A - 2008

Colletta ci fa pregare così:"O Dio, sorgente della vita, tu offri all'umanità riarsa dalla sete l'acqua viva della grazia che scaturisce dalla roccia".
Il tema della sete e dell'acqua viva riempie questa celebrazione.
Gridò il popolo contro Mosè:"Perché ci hai fatto salire dall'Egitto per farci morire di sete?".
Gesù, assetato, chiese alla samaritana:"Dammi da bere!".
Disse il Signore a Mosè:"Predi in mano il bastone; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà".
Alla samaritana, che voleva prendersi gioco di lui, Gesù disse: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere! Tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva".
La sete dell'uomo è un bisogno primario. L'acqua che disseta è un bene indispensabile. Di questo parla oggi la liturgia della Parola.

  1. La sete dell'uomo.
    L'uomo ha assolutamente bisogno dell'acqua. Ma non sempre ed ovunque si trova facilmente l'acqua necessaria e sufficiente. E' uno dei drammi ancor oggi presenti ed imperanti in gran parte della terra. Fin quando ci saranno persone che muoiono di fame e di sete, causa la mancanza di sagge politiche economiche, che assicurino ovunque il cibo e l'acqua, l'intera umanità dovrà sentirsi in colpa. Colpa grave sarebbe quella dei paesi, come i nostri che, di fronte al tale immensa tragedia, si consolano dicendo: "Ma da noi non è così". Fino a quando, poi, con la desertificazione in corso! Ci è capitato nel recente passato di patire per un giorno, o per un po' di tempo, la mancanza d'acqua. E se diventasse la quotidianità?
    La nostra quaresima è scandita anche dall'iniziativa "un pane per amor di Dio". Facciamo abbastanza, ma ancora poco se si pensa che nel mondo milioni di persone, soprattutto bambini, ancor oggi muovono di fame e di sete. Sottolineare questo è evangelizzare.
    Ma tra noi c'è anche un'altra sete e non sempre si trova la giusta acqua viva che disseta. Parlo di tutte quelle situazioni di disagio effettivo, affettivo, psicologico, morale, sociale in cui vengono a trovarsi molte persone.
    La perdita di lavoro, la difficoltà di trovare una professione sicura, la malattia che fa perdere il lavoro ma non prendere la pensione, gli insuccessi educativi di genitori delusi dal comportamento dei figli, la depressione che porta adolescenti, giovani, adulti, anziani a sentirsi con se stessi infelici e a non trovare nessuno che li capisca nel momento giusto e nel modo giusto, scrupoli per colpe commesse o sensi di colpe che nessun psicologo riesce ad estirpare... C'è poi l'esigente sete ad alto livello, come il bisogno di conoscere, di sapere di più, di aspirare a più alta moralità e spiritualità.
  2. Chi può dare l'acqua giusta a seconda della sete?
    Se tutti siamo soggetti a questa o a quella sete, come il popolo ebreo nel deserto, come Gesù davanti al pozzo di Giacobbe, altrettanto dobbiamo essere capaci di essere acqua viva per la sete altrui.
    Lo può essere anche la persona non credente, ma onesta e guidata da una retta coscienza.
    Chissà quanti non credenti, ma onesti, si sentiranno dire, al momento del giudizio finale: "Vieni servo fedele, perché avevo sete e mi hai dato da bere".
    Ma su questa strada il cristiano si trova ad essere un privilegiato.
    La nostra fede fa dell'acqua e della sete un simbolo: l'acqua di ogni dono che possediamo, la sete dei bisogni che ci spingono a chiedere.
    Se hai sete, non aver paura di chiedere da bere.
    Soddisfatta la tua sete primaria, quella della sopravvivenza, chiedi a Gesù, come la samaritana: "Signore, dammi quest'acqua!".
    E' un'acqua eccezionale. Non viene dalla terra, dalla roccia, dal pozzo, ma da Dio, da Gesù in persona. Se la tua sete passa dal pozzo a colui che ha fatto il pozzo, tu passi dalla sete fisica a quella intellettuale, morale, spirituale.
    Scoprirai che anche Gesù ha sete di te. Se tu ti lasci bere da lui, Gesù diventerà in te sorgente d'acqua viva che zampilla per la vita eterna".
    Vuoi dissetarti? Vuoi dissetare? La sorgente la conosci. E' Gesù.

Il Parroco: don Rinaldo Sommacal