Omelie

Omelia del 3 febbraio 2008 - Per Anno IV

  • Stampa

PER ANNO IV - ANNO A - 2008

Da lontano, ma stranamente sembra più moderno del moderno, arriva un messaggio che, dritto, dritto va verso una visione globale della vita, sia religiosa che civile.
Un profeta di Dio di nome Sofonia, dal più profondo dei tempi, ci invia un comandamento che non ci lascia via di scampo, se vogliamo essere persone libere, pensanti e credenti.
E' Dio che parla per bocca di Sofonia.
Ci lancia tre imperativi che sono:
cercate il Signore..., cercate la giustizia..., cercate l'umiltà.
Sono frecce appuntite, ma anche scialuppe di salvataggio inviate in soccorso a chi ha smarrito l'orientamento e sta per naufragare.
E' un s.o.s. inviato in aiuto alla singola persona che, in un momento di crisi esistenziale, si sta chiedendo: "Chi sono? Cosa devo fare?".
Ma è anche un discorso rivolto alle comunità, ai paesi, alle istituzioni, all'umanità coinvolta in un processo di globalizzazione.
Per tre volte risuona l'imperativo "cercate!".
Il primo è:"Cercate il Signore". E' rivolto ai poveri della terra.
Tutti gli uomini sono dei bisognosi. Spesso lo sono di più i ricchi.
Il povero, che confida nel Signore e cammina per le sue vie, in Dio incontrerà Colui che gli rende giustizia. L'uomo, uscito dalle mani di Dio, ha impresse nella sua coscienza le norme morali che lo devono illuminare nelle scelte e sostenere nelle azioni.
Mosè le scolpi su tavole di pietra. Sono i dieci comandamenti.
Vanno dal non uccidere con qualsiasi arma, al non rubare né con le mani, né con gli occhi, né con lo smodato desiderio di possedere, né con leggi di rapina, ecc; dal non difendersi o offendere con la bugia, al non fare del sesso un puro bene di consumo, al non concupire le persone con malizia.
Ma in assoluto il primo dei comandamenti è: "Io sono il Signore Dio tuo. Non avrai altro Dio all'infuori di me".
L'uomo, ogni uomo, noi compresi, abbiamo serie difficoltà a mettere Dio al primo posto. Le statistiche lo confermano. Né si possono portare scuse plausibili, come: "Nessuno me lo ha insegnato. Lo possedevo, ma a scuola mi hanno deriso".
San Paolo ti direbbe: "La tua stessa intelligenza ti dice che, se ci sei, se c'è il mondo che ti attornia, se esiste questo universo immensamente bello, è necessario che ci sia un Qualcuno che lo ha fatto e questo Qualcuno è Dio".
Noi, per fortuna, non lo chiamiamo un generico "qualcuno", ma lo chiamiamo Dio. Si è rivelato a noi attraverso i profeti prima e da ultimo per mezzo di Gesù. E' creatore, ma anche padre.
Il primo dei comandamenti, e non può che essere così, è quindi:"Non avrai altro dio all'infuori di me".
Dobbiamo evitare di svendere la sua unicità in mille piccole e sottomesse divinità, inventate da chi ha l'interesse a non riconoscere Dio, il suo primato e le sue volontà. Per tutti, non solo per i credenti, vale l'imperativo:"Cercate il Signore". Dio esiste anche se non ci credo. Ma senza confusioni.
Sappiamo che il potere temporale è autonomo rispetto alla religione. Ma lo Stato non è dio, quindi non può legiferare come se fosse la causa prima e assoluta del diritto.
Anche lo Stato è una creatura e, come creatura, deve riconoscere che i suoi poteri vengono da lontano e che, alla fine, deve rendere conto alla Causa Prima di ogni realtà.
In democrazia sappiamo che l'autorità di un governo legittimo è una delega del popolo, che si esprime attraverso il voto.
Ma a sua volta il popolo non è una divinità. Da chi l'uomo riceve e vita e intelligenza e conoscenza ed autorità di pensare, di volere, di decidere in autonomia?
La strada dell'etica, che è impressa nella natura umana, e che anche l'ateo onesto avverte, porta in alto, porta a Dio.
L'autorità civile deve essere autonoma dalla religione, ma non atea.
"Cercate la giustizia" dice il profeta, anche a quanti hanno il grave onere di governare il popolo. Dio prende le difese del povero.
Chi è in autorità non cerchi i personalismi, ma la nobile strada dell'umiltà che porta ad edificare la giustizia e il bene comune.
Chi rende beati i poveri, nei poveri troverà i suoi avvocati difensori.

Il Parroco: don Rinaldo Sommacal