Omelie

Omelia del 6 gennaio 2008 - Epifania

EPIFANIA - ANNO A - 2008

"Al vedere la stella essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostatisi lo adorarono".

  1. Il primo Natale fu annunciato ai pastori direttamente dagli angeli.
    Dio, nel farsi uomo per elevare gli uomini a divinità, ha voluto usare un privilegio: si è rivelato per primo alla stragrande maggioranza dell'umanità che è fatta di gente semplice, povera, disagiata, anche ignorante, ma capace di stupire.
    Tutt'oggi i migliori adoratori sono tra le persone semplici.
    L'Epifania è il secondo Natale di Dio al mondo.
    E' il Natale donato da Dio agli intellettuali, agli uomini della conoscenza, ai ricercatori di professione.
    I Magi, chiamati anche i "saggi d'oriente", incarnano la più genuina saggezza umana che, per sua natura, è inquieta fin quando non trova e non si butta ai piedi della Sapienza in persona.
    Il pensiero più pensa e più si smaterializza; meno è condizionato dalla materia e più vola in alto, si spiritualizza.
    Il pensare, per sua stessa natura, tende verso le sue origini.
    Ogni vero pensatore, ogni ricercatore è uno che insegue una stella, una interiore luce, un forte bisogno di mettersi in cammino, con gli strumenti della ricerca, risalendo di verità in verità, su su, sempre più in alto, insaziabile.
    C'è crisi profonda quando certi sistemi di pensiero entrano in corto circuito con altri sistemi. Allora si è facile preda di quei poteri che temono la verità e che in nome della verità cercano di manipolarla.
    Ma quando ritorna il buon senso, quando l'intellgenza si fa umile e non commette l'errore di divinizzarsi, allora la sella che guida il saggio verso la fonte della saggezza, ritorna chiara e spedita.
    Prima o poi, sulla strada del conoscere, del sapere, dello scoprire, si arriva davanti alla porta luminosissima del tempio della scienza.
    Davanti a quella porta le meravigliose capacità intellettive dicono: quello che potevamo l'abbiamo fatto. Noi indaghiamo solo l'effetto. La causa abita, misteriosa, al di là di questa porta.
    Riconosciamo trepidanti di trovarci davanti alla Causa Prima del sapere. Negarlo sarebbe il suicidio della logica. Quello che la nostra intelligenza poteva cercare e trovare, dicono i ricercatori, l'abbiamo fatto.
    Ora la nostra stella si è fermata sopra la dimora suprema della scienza increata e creante. Ora il vedere cede il passo al credere.
    Ora saggezza umana vuole che si passi dalla ricerca alla preghiera. Nascepositivo e creativo il dialogo tra scienza e fede. L'uomo intelligente, a quel punto del suo pellegrinaggio, ha sete di aprire quella porta e chiede : "Dov'è il re dei giudei che è nato?". Dov'è il padre della stella, alla cui luce noi ci muoviamo e pensiamo?
    Dov'è la verità in persona che ha tracciato per noi sentieri di verità ovunque nel creato? Noi piccoli saggi piegheremo con gioia le nostre ginocchia davanti alla sede della SAPIENZA.
  2. Ed ecco spalancarsi le porte del cielo. Non sono porte impossibili, da quando Ella, la Sapienza, si è data un corpo, il corpo di un bambino, per farsi cercare con tenerezza e trovare con amore, senza conflitti di interesse. Gesù è la scienza divina a misura d'uomo. I saggi d'oriente, trovatolo, "prostratisi, lo adorarono".
    Ben venga il Natale della sapienza umana, della nostra intelligenza, delle nostre ricerche. Chi è stato privilegiato da Dio non tema Dio. Perchè neghi Dio tu che lo dici servendoti del dono più vicino a Dio e che Dio ti ha dato, il dono della intelligenza? Più sei dotato di intelligenza, più in te è accesa la stella. Non farti fuorviare dai falsi Erode che abitano le case dei potenti e piegano le intelligenze per consolidare un potere alternativo al regno voluto da Dio, che è un regno di giustizia e di pace, governato dalla verità, tavola imbandita, ma accessibile solo al ricercatore puro.
    Tutti gli intellettuali, prima o poi, saranno tentati di piegarsi a questo o a quel potere. Epifania ci insegna che i saggi devono essere persone libere, per liberare la verità dalle false divinità.
    Verità e libertà sono sorelle gemelle. Quando una è tentata di tradire l'altra, ritornino alle loro pure origini, evitando la strada indicata loro dai trafficanti di potere fondato sulla bugia.

Il Parroco: don Rinaldo Sommacal