Omelie
Omelia di domenica 13 maggio 2007 - Pasqua VI
PASQUA VI - ANNO C - 2007
- E' prezioso ed illuminante il brano tratto da Atti degli Apostoli, il libro che narra la vita della Chiesa nascente di Gerusalemme e delle Chiese locali che, via via, sono andate formandosi, in seguito alla predicazione degli Apostoli e di san Paolo in particolare. Dopo i primi momenti idilliaci, nei quali sembrava perfino gioioso subire il martirio per Cristo, all'interno delle Comunità cristiane nacquero ben presto accese discussioni dottrinali e pastorali.
L'Antico Testamento si fondava prevalentemente sulla legge.
Questo aveva generato prassi e tradizioni ferree di immobilismo.
Invece il messaggio di Cristo liberava l'uomo dalla schiavitù della legge in favore della libertà dei figli di Dio e della loro creatività.
Questo passaggio non fu indolore.
Paolo apostolo predicò, fin dall'inizio, che la salvezza non viene dalla sottomissione alla legge, ma dalla persona di Cristo, accolta con libertà e seguita con la convinzione che viene dall'amore.
I cultori della legge, invece, predicavano: "Se non vi fate circoncidere, non potete essere salvi".
La Comunità si divise in due: chi con Paolo, chi contro di lui.
Ed ecco sbocciare la grande novità per la storia della Chiesa: ogni possibile difficoltà dottrinale e pastorale, non va risolta in base alla maggioranza o minoranza, ma alla luce della volontà di Cristo, che si esprime attraverso l'autorità degli Apostoli, a loro volta illuminati e guidati dallo Spirito Santo che Gesù promise e inviò in modo permanente sulla Chiesa. A Gerusalemme fu celebrato il primo Concilio della Chiesa.
Furono ascoltati tutti. Vennero discussi a fondo i problemi.
Ne scaturì la decisione dottrinale e pastorale.
Così parlò e parla la Chiesa docente, quando deve proclamare infallibilmente la sua dottrina: "Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi... ". In fatto di verità rivelate, è legittimo il dibattito, ma non deve prevalere l'opinione della maggioranza. Le decisioni vengono da Pietro e dal Collegio Apostolico assistiti dallo Spirito Santo.
E' garanzia di verità, anche se spesso contestata dagli opinionisti. - Apocalisse, che fa vedere le realtà ultime, rivela la natura e la dimensione finale della Chiesa e degli uomini salvati in essa.
La Chiesa di Cristo non annulla la prima alleanza, fondata sulle dodici tribù d'Israele.
La prende, la purifica, la eleva e la mette alla base della nuova ed eterna alleanza. Dodici furono le tribù del primo popolo di Dio, e dodici sono e saranno le colonne apostoliche su cui Cristo fonda la sua Chiesa.
Ma i cittadini, che entreranno a far pare del nuovo popolo dei salvati, non si fermeranno alle dodici tribù d'Israele.
Verranno da nord, da sud, da est, da ovest, dal mondo intero. - Quale sarà la porta d'ingresso attraverso la quale un uomo, qualsiasi uomo, di qualsiasi popolo e razza appartenga, si farà da pagano cristiano, da uomo figlio di Dio, da salvando salvato?
Unica è la porta d'ingresso alla salvezza: Gesù Cristo.
Non tutti lo conoscono o possono conoscerlo.
Ecco l'urgenza dei predicatori.
Ma non tutti riusciranno ad ascoltare gli evangelizzatori.
Ecco allora il Cristo anonimo che, per le strade della onestà, della coscienza pura, della morale, della retta ragione..., arriva a tutti e tutti invita a vivere il suo precetto che salva, prima ancora di averlo conosciuto con la predicazione.
Il precetto che fa diventare cristiani anonimi e salva tutti è il precetto che ha guidato il Figlio di Dio a farsi uomo e a dare la sua vita per gli uomini: l'amore. L'"Amor che tutto muove" è Dio in persona.
Chi ama, è in Dio e ama il figlio suo fatto uomo.
Gesù, poi, in modo sbalorditivo, afferma: "Se uno mi ama... il Padre mio lo ama e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui". Chi ama, si porta Dio in casa.
A cui Gesù invia il Consolatore, lo Spirito Santo, a sua volta definito "Amor".
Chi può vantare una religione così umana e così sublime come la nostra divina religione cristiana?
Il Parroco: don Rinaldo Sommacal