Avvisi Parrocchiali - Settimana 17-24 ottobre 2021

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Il brano del Vangelo di oggi contiene precise indicazioni spirituali per non cadere nella trappola dell'invidia, da una parte, e dall'altra in quella della pretesa cieca. Esso descrive infatti una di quelle situazioni cariche di mistero e di dolore della vita di Gesù nelle quali, chi gli è vicino, si sente coinvolto, sente nell'aria qualcosa di strano e di indecifrabile che lo rende inquieto e che lo spinge a cercare con determinazione una via d'uscita ("vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiediamo", gli dicono decisamente i due figli di Zebedeo). La risposta di Gesù, oltre a rappresentare una sorta di breve lezione sulla "comunicazione", contiene delle vere e proprie perle di vita spirituale riassumibili in "non correre troppo" e "accontentatevi del vostro posto" e "lasciate fare a Dio" che dovrebbero valere per ciascuno, soprattutto quando un non sano zelo potrebbe dare alla testa.

 

Domenica 17 OTTOBRE - XXIX DEL TEMPO ORDINARIO

  •   9.00 CATTEDRALE: S. Messa (Giovanni e Maria; Claudio e Luigina)
  • 11.00 CATTEDRALE: S. Messa (Luigi; XX matrimonio Valter e Patrizia Mina)
  • 11.30 LORETO: S. Messa
  • 18.30 CATTEDRALE: S. Messa (Apertura diocesana del Sinodo)

Lunedì 18 OTTOBRE - S. Luca evangelista

  •   7.00 CATTEDRALE: S. Messa
  • 18.00 LORETO: S. Messa
  • 18.30 CATTEDRALE: S. Messa (Don Giovanni e Don Elio; Raffaele Sorrentino; per i medici) 

Martedì 19 OTTOBRE

  •   7.00 CATTEDRALE: S. Messa 
  • 18.00 LORETO: S. Messa  
  • 18.30 CATTEDRALE: S. Messa (Mario Mazzorana)

Mercoledì 20 OTTOBRE

  •   7.00 CATTEDRALE: S. Messa
  • 18.00 LORETO: S. Messa (Dima e Roberto)
  • 18.30 CATTEDRALE: S. Messa (Vincenzo Vindini)

Giovedì 21 OTTOBRE

  •   7.00 CATTEDRALE: S. Messa
  • 18.00 LORETO: S. Messa
  • 18.30 CATTEDRALE: S. Messa (Jessica Roccon, Graziosa e Augusto; Primo e Assunta Vieceli)

Venerdì 22 OTTOBRE - S. GIOVANNI PAOLO II

  •   7.00 CATTEDRALE: S. Messa
  • 18.00 LORETO: S. Messa (Giorgio Dal Molin e don Giovanni) 
  • 18.30 CATTEDRALE: S. Messa (Barbara De Lorenzo Gardinal)

Sabato 23 OTTOBRE

  •   7.00 CATTEDRALE: S. Messa
  • 18.00 LORETO: S. Messa (Resy e Arturo)
  • 18.30 CATTEDRALE: S. Messa (Defunti Dalla Rossa, Radaelli e Antonia  Da Rold; Lando) 

Domenica 24 OTTOBRE - XXX DEL TEMPO ORDINARIO

  •   9.00 CATTEDRALE: S. Messa (Elisa, Gianfranco ed Antonia)
  • 11.00 CATTEDRALE: S. Messa
  • 11.30 LORETO: S. Messa (Angelo Capuzzo)
  • 18.30 CATTEDRALE S. Messa 

 

CONFESSIONI

  • Prima o dopo la S. Messa
  • CHIESA DELLA MADONNA DELLA SALUTE: Sabato ore 9 - 10.30 (Padri francescani)

LITURGIA DELLE ORE in Cattedrale: 

  •   6.45: Lodi mattutine   
  • 18.15: Vespri

S.ROSARIO

  • 17.30 LORETO (tutti i giorni). 
  • 18.00 CATTEDRALE (dal lunedi’ al venerdì)

CATECHISMO

  • Il 18 ottobre alle 15, in Duomo, incontro per i ragazzi del catechismo. 

CONFERENZE

  • Venerdì 22 ottobre alle 20.30 nella parrocchia di S. Giovanni Bosco ci sarà una conferenza di Marco Perale: “Verso il centenario; i salesiani a Belluno”. 

 

PAPA LUCIANI SARA’ BEATO

Quando la Chiesa riconosce le condizioni per proclamare uno dei suoi figli “beato”, essa non vuole soltanto offrire ai contemporanei un altro punto sicuro di venerazione, ma intende proporre il carattere del nuovo beato, la sua storia e la sua stessa sensibilità, quale strada sicura per giungere a Dio, per poterne fare esperienza. L’annuncio della prossima beatificazione di Giovanni Paolo I Albino Luciani (1912-1978) ha così il potere di comunicare a tutta la cristianità uno stile con cui oggi, in questo tempo così confuso e violento, vivere la fede. Egli non mostra la via dell’ignavia, quanto quella della prudenza, della saggezza, del sapiente distacco dalle diatribe della quotidianità. Ma Luciani significa pure devozione fervida alla Madonna, figura con la quale il patriarca di Venezia era ben consapevole che si poteva e si doveva leggere la storia. I nostri non sono giorni abbandonati, ma tempo sacro pensato, voluto e benedetto da Dio. Infine Giovanni Paolo I implica “humilitas”, la parola che egli stesso si fece apporre come stemma in quei trentatré giorni del 1978, humilitas di chi sa di non sapere tutto, ma di essere sempre e comunque al cospetto del Mistero. Prima dei grandi giorni del papa polacco, la Chiesa seppe vivere i piccoli giorni del Papa della Speranza, della mitezza. E forse sono proprio queste  cose quelle che oggi ci servono per ripartire. Alla sequela di Cristo.