Attività parrocchiali

Festa della Parrocchia 8 dicembre 2008

Festa Invernale della Parrocchia - Solennità dell’Immacolata Concezione - 8 dicembre 2008

 

CANTO D’INGRESSO

La mia anima canta la grandezza del Signore,
il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore.

Nella mia povertà l'Infinito mi ha guardata
in eterno ogni creatura mi chiamerà beata.
La mia gioia è nel Signore che ha compiuto grandi cose in me. 
La mia lode al Dio fedele che ha soccorso il suo popolo
e non ha dimenticato le sue promesse d'amore.

La mia anima…

Ha disperso i superbi nei pensieri inconfessabili,
ha deposto i potenti, ha risollevato gli umili,
ha saziato gli affamati e aperto ai ricchi le mani. 

La mia anima…

 

COSTRUTTORI DI UNA CULTURA DEL “DARE”

E’ nostra tradizione, ritrovandoci in questo incontro gioioso della festa della parrocchia, soffermarci ogni volta su un particolare aspetto della vocazione del cristiano. Lo scorso dicembre, guardando alla dimensione del lavoro e dell’impegno, abbiamo riflettuto sull’essere “collaboratori della creazione”; a maggio, puntando lo sguardo a Dio come nostra bussola, sull’essere “testimoni di speranza”. Oggi proponiamo un altro aspetto: quello di essere “costruttori di una cultura del ‘dare’”.  

Non è certo il mondo che ci circonda – ove forse prevale una cultura del possedere e dell’apparire – a ricordarci questa vocazione. E’ Gesù in persona che ci chiama controcorrente dicendoci che noi “siamo nel mondo, ma non di questo mondo” (Gv 15,19), e incoraggiandoci a fidarci di lui in maniera incondizionata. Ci dice infatti “date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo” (Lc 6,38).

San Paolo – come annota il nostro Vescovo nella sua recente Nota Pastorale – ci ricorda che “Dio ama chi dona con gioia” (2Cor 9,7); e quando parla di dono, di gratuità, non usa mezzi termini: “... se conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, se possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla…” (1Cor 13,1). 

Dunque, la carità è la luce che illumina ogni altro dono di Dio: l’intelligenza, la scienza, l’esperienza, la cultura, il talento artistico, le capacità di fare determinate cose, la fortezza nell’affrontare le mille prove della vita. Doni che siamo chiamati a non tenere per noi stessi ma per far fruttare, ciascuno nella propria misura, come Gesù ben spiega nella parabola dei talenti. Doni che valgono però solo se ispirati ad una cultura del ‘dare’; se offerti all’altro, alla comunità, alla società come dono. Mettere dunque l’altro, il nostro prossimo, al primo posto, diventare per lui un dono: che, come tale, avrà valore inestimabile.

A Maria, colei che fece della sua vita un dono accogliendo senza riserve la chiamata di Dio, affidiamo il nostro proposito di farci protagonisti e costruttori di una cultura del “dare”. 

 

ALLELUJA

Regina celi laetare, alleluja:
quia quem meruisti portare, alleluja,
resurrexit sicut dixit, alleluja.
Ora pro nobis Deo, alleluja. 

 

PREGHIERA DEI FEDELI

Preghiamo per tutta la Chiesa, perché possa sempre vivere nella Carità di Cristo e portare la testimonianza dell’amore di Gesù all’uomo e in particolare al più povero e sofferente. Preghiamo. Ascoltaci Signore.

Preghiamo per tutte le istituzioni di carità presenti nella nostra diocesi, perché siano sempre fedeli al Vangelo e al mandato ecclesiale di essere animatori ed educatori attraverso l’attenzione e il servizio ai più poveri e bisognosi. Preghiamo. Ascoltaci Signore.

Ricordiamo nella preghiera tutte quelle persone che vivono in situazioni di sofferenza, di abbandono, di solitudine, di indigenza affinché possano trovare il sostegno di altri fratelli e ricevere da loro conforto, sollievo e speranza. Preghiamo. Ascoltaci Signore.

Preghiamo per la nostra comunità parrocchiale, perché possa sempre essere attenta alle situazioni di debolezza di tutte le persone che vivono sul territorio. Chiediamo anche al Signore la forza di non fermarci a qualche “buona azione” e al cercare solamente una soluzione concreta ai problemi rilevati, ma di perseverare nella difesa dei diritti dei più deboli e nella ricerca della giustizia. Preghiamo. Ascoltaci Signore.

Preghiamo perché, sull’esempio di Maria, sappiamo “perdere il nostro tempo” per chi incrociamo ogni giorno sul nostro cammino, per ascoltare, per accogliere con lo sguardo, per regalare anche solo un sorriso. Preghiamo. Ascoltaci Signore.

 

PRESENTAZIONE DEI DONI

Signore Gesù, Ti offriamo  la nostra fatica, le nostre gioie, le nostre sofferenze, i nostri entusiasmi, il nostro impegno per realizzare più giustizia e più solidarietà. Concedici di pensare come Te, di impegnarci come Te, di vivere come Te e donaci la capacità di amarti con tutto il cuore attraverso l’amore per i nostri fratelli.

Per questo, assieme al pane e al vino portiamo all’altare quello che è soprattutto un gesto di condivisione semplice, pur tuttavia significativo.

Un cesto vuoto, che i nostri bambini riempiranno con dei generi di prima necessità: del latte, della pasta, del riso, dell’olio e della frutta da dare a chi non ha di che sfamarsi, ma anche un panettone natalizio, del vino per festeggiare e dei cioccolatini che danno momenti di dolcezza. Perché non vogliamo dimenticare ciò che San Paolo ci ha insegnato, che se non abbiamo l’amore non siamo nulla.

E così portiamo all’altare anche una poesia: l’ha scritta Giovanna, che ci invita ad ascoltare le mille voci con l’orecchio del cuore. Non può mancare Maria, che ci tiene per mano.

 

CANTO DI OFFERTORIO

Frutto della nostra terra, del lavoro di ogni uomo:
pane della nostra vita, cibo della quotidianità.
Tu che lo prendevi un giorno, lo spezzavi per i tuoi
oggi vieni in questo pane, cibo vero dell’umanità.

E sarò pane, e sarò vino,
nella mia vita, nelle tue mani.
Ti accoglierò dentro di me,
farò di me un’offerta viva,
un sacrificio gradito a te.

Frutto della nostra terra, del lavoro di ogni uomo:
vino delle nostre vigne, sulla mensa dei fratelli tuoi.
Tu che lo prendevi un giorno, lo bevevi con i tuoi,
oggi vieni in questo vino e ti doni per la vita mia. 

E sarò pane…

 

CANTO AL SEGNO DELLA PACE

Evenu shalom alejem (3 volte).
Evenu shalom shalom shalom alejem.

E sia la pace con noi (3 volte).
Evenu shalom shalom shalom alejem. 

Evenu shalom..

Diciamo pace al mondo, cantiamo pace al mondo,
la tua vita sia gioiosa, e il mio saluto, pace, giunga sino a te. 

Evenu shalom....

 

CANTO DI COMUNIONE

Scendere dove la terra è più torbida, dove luce non c'è,
dove sei quanto le tenebre scendono fuori e dentro di me ?
Lacrime di libertà ormai per me non ci sono più, 
esistere sarà per me vita che vita non è.

Vivere non è una dote da stringere, da tenere per sé.
Perdere, la vita è un dono da perdere, per amore di Te.
Libertà è credere: dalla terra rifiorirà, rinascerà quel seme
che nel buio più vita non ha.

Dove, fin dove ci raggiungerà il tuo amore?

Nessuno che guardi al tuo volto e lontano.
Ora nel cielo distendo i miei rami al sole:
il chicco di grano che muore per noi sei tu.
Verità, tu sei parola di verità: un appello per noi.

Senza te la vita è come una lampada che la fiamma non ha.
Tu sei qui vicino a noi, ma non sei cosa da prendere.
Tu sei qui, pericolo, rischi che ci salverà.

Dove, fin dove ci raggiungerà il tuo amore?

 

RIFLESSIONE DOPO LA COMUNIONE
(Hans Urs von Balthasar, ne “Il cuore del mondo”, 1945) 

"Tu sei più ricco, puoi credermi, quando sei capace di finire e troncare la felicità e l'ora tua più grande, più ricco quando puoi essere povero, sempre aperto comunque, un mendicante alla porta dell'avvenire!

Non trattenere, non aggrapparti, non aderire! Non puoi fare incetta di tempo, dal tempo impara la prodigalità! Dà via tu stesso quanto altrimenti ti verrebbe di violenza sottratto. Allora sarai, tu miserabile derubato, più ricco di un re ! Il tempo è la scuola dell'abbondanza, della magnanimità.

E' la scuola superiore dell'amore. E se il tempo è il terreno della nostra esistenza, della nostra esistenza il terreno è l'amore. Tempo è esistenza fluente; amore è vita che si dà ad altri. Tempo è esistenza che inerme si espropria senza farsi pregare; amore espropria sè stesso e si lascia da sè disarmare volontariamente. Esistenza altro non può - è la sua legge ed essenza - che fluendo dimostrare amore."

 

CANTO DI CONCLUSIONE

Perché la vostra gioia sia piena (4 volte)

Prendi tra le mani prendi il mio Amore,
donalo a chi soffre nel suo dolore,
vivi sulla strada: è il tuo destino,
lascia che Dio guidi, guidi il tuo cammino.

Apri le tue mani, dona la tua vita,
non tenerla stretta tra le tue dita, 
ora tocca al cuore aprilo al mondo,
gioca la tua vita e sia fino in fondo…

Perché…

Chiedi ciò che è vero, ti sarà dato
per vivere l'Amore Dio ci ha creato. 
Resta unito a me vivendo le parole,
se così farai sarà ciò che Lui vuole.

Vivete il mio Amore profondo per voi:
sentirai che scende dal cielo bellezza,
riconoscerai la sua tenerezza
se tu porti in te le mie parole
da te fiorirà ciò che Dio vuole…

Perché…

Sogno di Dio, da Lui sei nato,
vita divina ti ha generato;
se poi rimani nel mio Amore
vivrà pienezza nel cuore.

Perché…

Perché la vostra gioia sia piena
restate uniti a me nel profondo.
Perché la vostra gioia sia piena
vivete il mio Amore profondo per voi.

 

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Le offerte raccolte oggi   sono destinate all’Avvento di Fraternità che quest’anno è rivolto al sostegno delle attività di “dopo scuola”, per permettere l’accesso a questo importante servizio extra scolastico anche alle famiglie che non hanno disponibilità finanziarie sufficienti per potervi mandare i propri figli.