Attività parrocchiali

Festa della Parrocchia 24 maggio 2009

Festa della Parrocchia e della Famiglia - Solennità dell’Ascensione - Valpiana 24 maggio 2009

 

CANTO D’INGRESSO

Mi sveglio al mattino e apro gli occhi al mondo
ti sento a me vicino, tu chiami e io rispondo;
e tutta la mia vita è come una chiamata:
tu parlami Signore e io risponderò 

Eccomi Signore, cosa vuoi ch’io faccia,
chiamami Signore, ti risponderò
Eccomi Signore, cosa vuoi ch’io faccia,
chiamami Signore, io ti seguirò. 

 

MESSAGGERI DI SPERANZA VIVA E OPEROSA

E’ nostra tradizione, ritrovandoci in questo incontro gioioso della festa della parrocchia, soffermarci ogni volta su un particolare aspetto della vocazione del cristiano. Nelle feste precedenti abbiamo riflettuto sul “vivere l’accoglienza”; sull’“essere famiglia”; sull’essere “collaboratori della creazione”; sull’essere “testimoni di speranza”; sull’essere “costruttori di una cultura del ‘dare’”. Oggi ci soffermeremo sull’essere “messaggeri di speranza viva ed operosa”.  

Teniamo viva la nostra speranza” (Rom 15,4): ci dice San Paolo. Ma la speranza della quale egli ci parla non è un’attesa passiva di un futuro mondo migliore, di una “manna” che prima o poi verrà dal cielo a risolvere qualche nostro problema. No. È una speranza viva, attiva, operosa, che ci chiama ad essere immersi, con ardore e passione, nella storia e nella società; a comportarci da “figli della luce e del giorno”, a stare “stare svegli e lucidi di mente, …mettendoci la corazza della fede e dell’amore “ (1Tes 5, 5-8). Non a caso nella lettera ai Corinti porterà l’esempio dell’atleta che si impegna nello stadio (1Cor 9, 24-27), in attesa che «il Signore, giusto giudice, gli consegni la corona di giustizia» (2Tim 4, 7s).

La speranza è la certezza nel futuro che si appoggia sulla certezza di un presente” diceva don Giussani. Essere con la propria vita “luce dell’amore di Dio per la nostra gente, speranza della felicità eterna, fiamma dell’amore di Dio per la nostra gente”: così Madre Teresa di Calcutta riassumeva la chiamata del cristiano. Chiamata che riguarda non solo le grandi imprese ma anche le piccole vicende della vita quotidiana: “anche quando nel silenzio ci sembra di non poter far nulla, compiendo per amore il tuo volere, momento per momento, s’arriva a tutta l’umanità”: questa era la certezza di Chiara Lubich.

Questo per citare tre grandi e amati messaggeri di speranza del nostro tempo. Con loro vogliamo rinnovare il nostro impegno a questa speranza viva ed operosa; vogliamo esprimere gratitudine a tutti coloro – e sono tanti nelle nostre comunità – che la testimoniano scegliendo di guardare al positivo, di fidarsi di Dio, di essere “figli della luce e del giorno”, di affrontare difficoltà e solitudini con “la corazza della fede e dell’amore”, di non sottrarsi a scelte impegnative nella famiglia, nella comunità, nella società quando queste si presentano. 

Con questi sentimenti nell’animo oggi celebriamo la festa dell’Ascensione.

 

PREGHIERA DEI FEDELI

Ti ringraziamo, Signore, per tutti coloro che sanno vedere le cose belle che ci doni ogni giorno e sanno affrontare con un sorriso la loro giornata. Aiutaci a scoprire, giorno dopo giorno, il nostro ruolo nel mondo con stupore e riconoscenza. Ascoltaci o Signore.

Signore, la Tua Parola è un seme che genera speranza. Ti ringraziamo per tutti coloro che sanno trasmettere questa speranza ai fratelli, nei semplici gesti della vita quotidiana. Ascoltaci o Signore.

Ti preghiamo, Signore, per coloro che in questo periodo si trovano in difficoltà, perché possano sentirsi sostenuti dalla comunità cristiana e, attraverso il conforto dei fratelli, possano sentire più forte il Tuo Amore. Ascoltaci o Signore.

Ti ringraziamo, Signore, per coloro che hanno risposto con fiducia alla tua chiamata a formare una nuova famiglia, perché sappiano sempre continuare a camminare assieme con entusiasmo e speranza, abbandonandosi al disegno che hai per loro. Ascoltaci o Signore.

Ti ringraziamo, Signore, per coloro che, con spirito imprenditoriale, creatività e determinazione, scelgono di affrontare questa crisi economica; possano essere sempre consapevoli della missione che hai affidato loro, finalizzata al bene comune. Ascoltaci o Signore.

Ti ringraziamo, Signore, per chi, impegnato in politica, è consapevole della responsabilità e dell'importanza del suo ruolo e mette al centro dei suoi intenti il bene comune e il servizio ai deboli e collabora alla costruzione di una società più giusta e solidale. Ascoltaci o Signore.

Ti ringraziamo, Signore, per chi si impegna nel volontariato: egli apre i propri occhi alla vita, il cuore al messaggio del Vangelo e mette le proprie mani al servizio dei fratelli. Ascoltaci o Signore.

Ti preghiamo, Signore, perché lo spirito che ha dato origine al progetto del "Cantiere della Provvidenza" possa essere condiviso e sostenuto dall'intera comunità, per poter offrire una valida opportunità di lavoro alle persone più bisognose e disagiate. Ascoltaci o Signore.

Ci hai aiutato a capire, Signore, che tutto è dono e pertanto ci sentiamo chiamate a condividere con gli altri ciò che abbiamo. Ti preghiamo di aiutarci ad avere un atteggiamento di autentica apertura per costituire un'autentica comunità. Ascoltaci o Signore.

 

CANTO DI COMUNIONE

Insieme a te, uniti a te,
la nostra vita si trasformerà
Insieme a noi, accanto a noi,
ti sentiremo ogni giorno Gesù.

Spezzando il pane ai detto ai tuoi,
questo è il mio corpo donato a voi, 
prendendo il calice hai detto Gesù:
“Ecco il mio sangue versato per voi”.

Insieme a Te …

Se celebriamo la Pasqua con te,
diventeremo discepoli tuoi,
tu hai donato la vita per noi,
perché  viviamo in eterno con te

Insieme a Te …

Tu hai mandato i discepoli tuoi
in tutto il mondo a parlare di te,
a rinnovare il tuo gesto d’amore:
“Fate questo in memoria di me”

Insieme a Te …

E con la forza che viene da te
cammineremo nel mondo Signor.
Con questo pane che hai dato a noi,
riceveremo la vita di Dio   

Insieme a Te …

 

RIFLESSIONE DOPO LA COMUNIONE
(da testi di E. Block, A. Potente, P. Ricoeur) 

“L'importante è imparare a sperare. Il lavoro della speranza non è rinunciatario; lo sperare, superiore all'avere paura non è né passivo né meno che mai bloccato nel nulla. L'affetto dello sperare si espande, allarga gli uomini invece di restringerli, non si sazia mai. Bisognerebbe essere un po' alchimisti maghi e poeti e solidarizzare con tutti coloro che nonostante tutto hanno speranza e pensano, creano e ricreano la storia tutti i giorni. Bisognerebbe saper rivestire la speranza, umile virtù del quotidiano, con gli abiti della festa.”

 

CANTO DI CONCLUSIONE

Incontrarti è una festa,
incontrarti è la vita
Ti lodiamo Signore perché
Tu ci ami e noi siamo con Te

E’ festa nella tua  casa, cantiamo la tua bontà.
E’ festa della salvezza che dà la felicità.

Incontrarti è una festa …

E’ festa piena di vita, la luce splende su noi.
E’ festa piena di pace, la gioia è dentro di noi.

Incontrarti è una festa …

E’ festa che non ha fine, Tu sei per sempre con noi. 
E’ festa nel nostro cuore, Signore siamo con Te.

Incontrarti è una festa …

 

ARTICOLO SULLA FESTA DELLA PARROCCHIA
(di F.Daniela Patron - pubblicato sull'Amico del Popolo)

Un sole abbagliante ci sorprese a fine maggio intenti a seguire la Messa per la festa dell'Ascensione, celebrata all'aperto in Valmorel come ogni anno presso la casetta degli Alpini.

Dopo parecchie settimane di brutto tempo, intervallate dalla fugace apparizione di un sole appena appena pallido, sembrava scoppiata improvvisamente l'estate. Così, rosolandoci al sole, abbiamo ascoltato le riflessioni che ormai da qualche tempo il Consiglio Parrocchiale propone riguardo i vari aspetti che contraddistinguono la vocazione del cristiano, come, ad esempio, la carità e la testimonianza di fede.
In questa occasione il tema su cui ci siamo soffermati è stato l'invito ad essere "messaggeri di speranza viva e operosa".

Vivendo infatti soffocati dal senso di impotenza nei confronti di un mondo percepito come ostile, aggrediti da notizie e immagini sempre più negative, sembra non esserci più spazio per affermare la propria cristianità. Le prove che la vita ci riserva contribuiscono poi a farci chiudere in noi stessi, lasciando fuori gli altri per evitare di essere feriti.

Imparare ad apprezzare, in ogni momento della giornata, il dono della vita e trasmettere questa gioia agli altri deve essere invece un impegno fondamentale per il cristiano. La speranza, alimentata da scelte impegnative e responsabili nell'ambito della famiglia, della scuola e del lavoro, è contagiosa e si diffonde attraverso la solidarietà, l'amicizia, la comprensione. Certo, a volte le energie sembrano mancare, ma il vero cristiano, traendo vantaggio dalla sua fede, non si basa solo sulle proprie forze, ma può confidare nell'aiuto immenso dell'amore di Dio.

 Un momento della messa