Attività parrocchiali

Festa della Parrocchia 8 dicembre 2010

Festa Invernale della Parrocchia - Solennità dell’Immacolata Concezione - 8 dicembre 2010

 

CANTO D’INGRESSO

Amo il Signore perché ascolta il grido della mia preghiera.
Su di me ha steso la mano nel giorno che lo cercavo.

Ho invocato il nome del Signore, ed egli mi ha risposto
Buono e giusto è il nostro Dio: protegge gli umili e gli oppressi.

Amo il Signore...

Anima mia torna alla tua pace:il Signore ti ha ascoltato.
Ha liberato i tuoi occhi dalle lacrime e non sono più caduto. 

Amo il Signore…

 

INTRODUZIONE

Quest’anno il nostro Vescovo ci invita a riflettere sull’importanza di “lasciarci educare”: non solo per la nostra crescita spirituale personale, ma anche e soprattutto per essere più capaci di farci carico delle sfide educative del mondo d’oggi, sia nella comunità ecclesiale che nella comunità civile. Lo vogliamo fare assieme oggi, ritrovandoci gioiosamente in questo nostro incontro della festa invernale della Parrocchia.

Lasciarci educare vuol dire aprire la nostra anima all’ascolto della Parola di Dio: come Maria, che “serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Mt 2,19), e che con i suoi “si”, con la sua adesione libera e responsabile ai disegni di Dio, ha permesso che Gesù si manifestasse e parlasse al cuore degli uomini.

Vivremo dunque questa celebrazione “in ascolto”, per partire con il piede giusto lungo il cammino educativo che ci viene chiesto di percorrere: con brevi pause, con letture un po’ “rallentate”, con una preghiera dei fedeli recitata “con il cuore”, dato che siamo in dialogo con Dio e gli chiediamo la grazia dell’ascolto della Sua Parola.

Vogliamo ringraziare il Signore perché la nostra educazione non è dipesa da noi, ma ci è stata donata da chi pazientemente ci ha guidato. Chi ci ha insegnato a non pretendere tutto e subito, a rispettare gli altri e le idee diverse dalle nostre? Chi ci ha insegnato la costanza, la pazienza di ricercare il risultato? Chi ci ha insegnato il dovere e la bellezza dell’impegno per gli altri ? Quanta gratitudine dobbiamo a chi è stato nostro educatore! E qual è modo migliore di rispondere a questo inestimabile dono se non quello di assumerci a nostra volta le nostre responsabilità educative, ripensate sulle necessità del mondo d’oggi ?

 

PREGHIERA DEI FEDELI

Hai scelto, o Padre, la ragazza di Nazareth per portare a compimento le attese dei secoli e far sorgere nel mondo il Sole di Giustizia: rendi semplici i nostri cuori, docili al Tuo disegno di salvezza. Preghiamo: Ascoltaci, Signore.

Maria, noi ricordiamo il mistero del dialogo tra Te e l’angelo: la tua semplicità ed il tuo turbamento di fronte al suo saluto e alla sua lode, siano per noi pienezza di luce e di vita in Te. Preghiamo: Ascoltaci, Signore.

Maria, hai creduto nella parola del Signore: chiediamo per i vescovi, i presbiteri, i diaconi e per il popolo tutto di Dio la beatitudine dell’ascolto della divina Parola. Preghiamo: Ascoltaci, Signore.

Maria, che canti il magnificat all’Onnipotente, ti chiediamo il dono di una preghiera perseverante e colma di fede. Preghiamo: Ascoltaci, Signore.

Maria, fa che i nostri sentieri siano, come lo furono i tuoi, strumento di comunicazione con la gente e non nastri isolanti entro cui assicuriamo la nostra aristocratica solitudine. Preghiamo: Ascoltaci, Signore.

 

PRESENTAZIONE DEI DONI

Oggi desideriamo vivere il Mistero Eucaristico nella sua sconfinata, addirittura sconcertante semplicità, portando all’altare il pane ed il vino che diverranno per noi corpo e sangue di Cristo.

Gesù, nell’ultima cena, ha detto: “fate questo in memoria di me”. Che cosa voleva dire? Che cosa vuole dirci ora, che facciamo memoriale del suo desiderio infinito di voler stare con noi “fino alla fine dei giorni”, tanto da farsi pane spezzato e donato a ognuno di noi?

Accogliamolo con delicatezza nel nostro cuore ed ascoltiamolo nel silenzio profondo della nostra anima.

 

CANTO DI OFFERTORIO

Vogliamo vivere, Signore, offrendo a Te la nostra vita
con questo pane e questo vino accetta quello che noi siamo.
Vogliamo vivere, Signore, abbandonati alla tua voce,
staccati dalle cose vane, fissati nella vita vera.

Vogliamo vivere come Maria, l'irraggiungibile,
la Madre amata che vince il mondo con l'Amore 
e offrire sempre la Tua vita che viene dal Cielo.

Accetta dalle nostre mani, come un'offerta a Te gradita,
i desideri di ogni cuore, le ansie della nostra vita.
Vogliamo vivere, Signore, accesi dalle Tue parole 
per riportare in ogni uomo la fiamma viva del Tuo amore.

Vogliamo vivere…

 

CANTO DI COMUNIONE

Pane del cielo, sei Tu Gesù,
via d'amore: Tu ci fai come Te (2 volte)

No, non è rimasta fredda la terra:
Tu sei rimasto con noi 
per nutrirci di Te, pane di vita, 
ed infiammare col tuo amore tutta l'umanità. 

Pane del cielo..

Sì, il cielo è qui su questa terra:
Tu sei rimasto con noi, 
ma ci porti con Te, nella Tua casa 
dove vivremo insieme a Te, tutta l'eternità. 

Pane del cielo..

No, la morte non può farci paura:
Tu sei rimasto con noi, 
e chi vive di Te vive per sempre. 
Sei Dio con noi, sei Dio per noi; Dio in mezzo a noi.

Pane del cielo...

 

DOPO LA COMUNIONE
(Chiara Lubich, 1948)

“… Era nei piani di Dio che il Verbo s’incarnasse. Che una parola, la Parola, fosse scritta in terra a carne e sangue. Il Protagonista della storia doveva apparire sulla scena del mondo, ma voleva uno schermo bianco che desse a Lui rilievo. 

Maria: ombra mirabile che contiene il sole… immensa voragine che contiene il Verbo e s’inabissa in Lui, luce nella Luce; silenzio altissimo che non tace, canta le armonie del Verbo; nota delle note, “la” dell’eterno canto del Paradiso.

Maria: trasparenza di Dio. Di te non si parla, si canta. Tutta la storia canta a te. L’amore fiorisce in poesia, capolavoro del Creatore. Sei la Madre amata e il Cielo versa bellezza sua in te…“

 

CANTO DI CONCLUSIONE

Nome dolcissimo, nome d’amore:
Tu sei rifugio al peccatore.

Fra i cori angelici e l’armonia:
Ave Maria! Ave Maria! (2 volte)

Nel fosco esilio sei fulgida stella:
sei nostra gioia, Vergine bella.

Ascolta il grido dell’alma mia:
Ave Maria, Ave Maria. (2 volte)