Attività parrocchiali

Festa della Parrocchia 26 maggio 2013

Festa della Parrocchia e delle Famiglie - Solennità della Santissima Trinità - Valpiana 26 maggio 2013

 

CANTO DI INGRESSO

I cieli narrano la gloria di Dio, e il firmamento annunzia l’opera Sua. 

Il giorno al giorno ne affida il messaggio, la notte alla notte ne trasmette notizia;
non è linguaggio, non sono parole  di cui non si oda il suono. 

I cieli narrano…

Là pose una tenda per il sole che sorge, è come uno sposo dalla stanza nuziale;
esulta come un prode che corre con gioia la sua strada.        

I cieli narrano…

 

INTRODUZIONE

Un cordiale benvenuto – da parte del Consiglio Parrocchiale – a questa festa che da più di vent’anni ci raccoglie a Valpiana, nella cornice di questi prati rivestiti dei colori della primavera e delle nostre care Dolomiti. 

Come sempre iniziamo questa giornata con la S.Messa, per fissare lo sguardo, la mente e il cuore su ciò che sentiamo essenziale per una comunità che desidera riconoscersi come cristiana. Ogni volta ci piace dare un tema a questa festa. Questa volta ci ha colpito il testo di un’ antica preghiera medievale, che vi proponiamo.

 “Cristo non ha mani: ha soltanto le nostre mani per fare il suo lavoro oggi. Cristo non ha piedi, ha soltanto i nostri piedi per guidare gli uomini sui suoi sentieri. Cristo non ha labbra, ha soltanto le nostre labbra per raccontare di sé agli uomini di oggi. Noi siamo l’unica Bibbia che i popoli leggono ancora; siamo l’unico messaggio di Dio, scritto in opere e parole.

Ecco dunque il tema: fare la nostra parte per trasmettere Cristo al mondo, essere “attrezzi del Signore Dio”.  Siamo pronti a questa responsabilità ? Non possiamo dimenticare quanto ce l’avesse in cuore il nostro Vescovo Vincenzo Savio: "Dovendo sintetizzare quanto viene chiesto alla nostra Chiesa  avverto insistente una domanda: ‘Fateci vedere il volto umano della Chiesa di Belluno-Feltre’. Un desiderio attraversa tante risposte con una direzione univoca: la ricerca di una Chiesa-madre, il bisogno di sentire il suo cuore, l’attesa di ascoltare dalle sue labbra parole comprensibili, buone, amichevoli...” 

E questa è anche l’ultima consegna dataci da Benedetto XVI nel suo discorso di commiato: “… La Chiesa non è un’istituzione escogitata a tavolino … essa è un corpo vivo … cresce e si risveglia nelle anime che, come Maria, accolgono la Parola di Dio e la concepiscono per opera dello Spirito Santo; offrono a Dio la propria carne  e, proprio nella loro povertà e umiltà, diventano capaci di generare Cristo oggi nel mondo.”  

Ed è questa la sfida che papa Francesco ci consegna, con entusiasmo e decisione: “Esprimere nella vita il sacramento che abbiamo ricevuto: ecco il nostro impegno quotidiano, ma direi anche la nostra gioia quotidiana! La gioia di sentirsi strumenti della grazia di Cristo, come tralci della vite che è Lui stesso, animati dalla linfa del suo Spirito!”. A noi accogliere questa sfida.

 

PREGHIERA DEI FEDELI

Per le famiglie, costituite mediante il sacramento del matrimonio: perché lo Spirito Santo, invocato su di loro, plasmi la loro quotidiana esistenza a immagine della santa Famiglia di Nazareth, ti preghiamo. Ascoltaci o Signore.

Per i nostri sacerdoti Don Rinaldo e Don Robert: perché il Signore doni loro sempre le forze per poter essere strumenti energici nelle sue mani e perché possano contare sulla nostra collaborazione, ti preghiamo. Ascoltaci o Signore. 

Perché nelle nostre famiglie non vi siano discordie e rancori; perché sappiamo superare con amore fraterno le incomprensioni, cercando nel dialogo e nel perdono la comprensione reciproca, ti preghiamo. Ascoltaci o Signore.

Per tutti noi che partecipiamo a questa giornata di festa: perché nella gioia di incontrarci tutti insieme sappiamo manifestare l'armonia  e  la speranza di pace che Cristo Gesù ci ha insegnato, ti preghiamo. Ascoltaci o Signore.

Perché nella nostra Parrocchia vi siano sempre persone capaci di riconoscere le difficoltà di quanti vivono situazioni difficili e dolorose; perché il Signore le aiuti ad offrire parole di conforto e gesti di aiuto concreto e fraterno, preghiamo. Ascoltaci o Signore

 

CANTO DI OFFERTORIO

Ecco quel che abbiamo, nulla ci appartiene ormai! 
Ecco i frutti della terra che tu moltiplicherai!

Ecco queste mani: puoi usarle, se lo vuoi, 
per dividere nel mondo il pane che tu hai dato a noi.

Solo una goccia hai messo fra le mani mie, solo una goccia che Tu ora chiedi a me;
Una goccia che, in mano a Te, una pioggia diventerà e la terra feconderà!

Ecco quel che abbiamo…

Le nostre gocce, pioggia tra le mani tue, saranno linfa di una nuova civiltà;
e la terra preparerà la festa del pane che ogni uomo condividerà!

Sulle strade il vento, da lontano porterà 
il profumo del frumento, che tutti avvolgerà.

E sarà l'amore che il raccolto spartirà 
e il miracolo del pane in terra si ripeterà!

 

CANTO DI COMUNIONE

Tu sei la prima stella del mattino,  tu sei la nostra grande nostalgia,
tu sei il cielo chiaro dopo la paura, dopo la paura di esserci perduti, 
e tornerà la vita in questo mare. 

Soffierà, soffierà il vento forte della vita, soffierà sulle vele e le gonfierà di te!

Tu sei l'unico volto della pace, tu sei la speranza nelle nostre mani,
tu sei il vento nuovo sulle nostre ali, sulle nostre ali soffierà la vita, 
e gonfierà le vele per questo mare. 

Soffierà...

 

ATTREZZI DEL SIGNORE DIO
(Luciano De Marco)

II Signore Dio non è come un industriale: che fa le "robe" in serie, e in fondo alla catena mette uno scatolone, nel quale il freddo uomo del controllo qualità getta alla rinfusa tutti i pezzi mal riusciti che, tanto, non conviene sistemarli, per non perder tempo: che è denaro!

Il tempo del Signore Dio, infatti, è infinito: non è sfiorato da problemi di costi. Lui, è come un artigiano, invece: che ama i suoi pezzi...  uno per uno, e non ne scarta nessuno perché ogni pezzo ha lo stesso valore del Figlio Suo, Gesù, a prezzo del quale Se lo è riscattato. 

Ma ciò che commuove di ogni artigiano - e dunque anche del Signore Dio - è quanto ama i suoi attrezzi. La “catena” dell’industriale, una volta esaurita una linea di produzione, viene smantellata, per far posto ad un’altra. L’artigiano, invece, che i suoi attrezzi spesso se li è creati su misura, li conserva, puliti e in ordine, appesi ai grandi pannelli sul muro: perché di sicuro torneranno buoni.

Ecco: qualunque cosa succeda: che abbia freddo, o troppo caldo; che proprio non mi riesca di far bene un lavoro; che mi tocchi di fare una brutta figura; che una spesa non sia indovinata; che mi faccia male un dente; che una nuvola d’incomprensione passi sul mio matrimonio; che sia angustiato perché mio figlio non trova lavoro; che il mondo, intorno, rida di me… mi dà grande gioia e pace sapere che ogni giorno posso essere un attrezzo del Signore Dio.

 

CANTO DI CONCLUSIONE

Laudato sii, Signore mio.

Per il sole d'ogni giorno che riscalda e dona vita: 
egli illumina il cammino di chi cerca te, Signore.
Per la luna e per le stelle, io le sento mie sorelle: 
le hai formate su nel cielo e le doni a chi e' nel buio.

Laudato sii, Signore mio.

Per la nostra madre terra che ci dona fiori ed erba 
su di lei noi fatichiamo per il pane di ogni giorno. 
Per chi soffre con coraggio e perdona nel tuo amore
 tu gli dai le pace tua alla sera della vita. 

Laudato sii, Signore mio.

Per la morte che è di tutti, io la sento ad ogni istante, 
ma se vivo nel tuo amore dona senso alla mia vita.
Per l'amore che è nel mondo tra una donna e l'uomo suo; 
per la vita dei bambini che il mio mondo fanno nuovo. 

Laudato sii, Signore mio.

Io Ti canto mio Signore e con me la creazione 
ti ringrazia umilmente perché Tu sei il Signore.

Laudato sii, Signore mio.