Documento sull'impegno dei volontari di Antenna Anziani
Riportiamo alcuni suggerimenti etico-religiosi indicatici da Don Rinaldo nel 2003 nell'ambito del corso di formazione da noi organizzato in collaborazione con il CSV. Ecco i principi che devono animare l'azione del volontario:
- Prima del "fare", nobilitiamo le intenzioni. Chiediti perché lo fai e purifica tutte le tue intenzioni. Al primo posto ci sia il disinteressato amore per il prossimo che nel nostro caso si trova in stato di disagio e di bisogno. Altre motivazioni possono convivere, perché non intacchino il valore di fondo e lo facciano passare al secondo o al terzo posto. Parlo ai volontari, non ai professionisti. Mettiamo come pietra d'angolo il primato della gratuità, nel nome dell'amore fraterno. Se vai per essere gratificato, prima o dopo rimarrai deluso e potresti farti del male e fare del male.
- Se hai fede e la fede nel Dio di Gesù Cristo, rileggiti Matteo, 25,31-46. L'anziano è la sintesi dei bisogni fisici, psicologici, morali,spirituali. Bisogno unito al bisogno fa dell 'anziano il Gesù che chiede l 'aiuto dei suoi, per poter dire aiu suoi un giorno: "Venite benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo, perché ho avuto fame e mia avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere..., malato e mi avete visitato, ecc." La strada del Vangelo è la strada maestra dell'umanesimo cristiano: sia per sapere chi siamo, sia per scoprire che oggi Gesù ha gli occhi, il volto, le mani, il cuore dei nostri fratelli, in particolare di coloro che sono nel bisogno. Ma i bisognosi, a loro volta, scoprono il volto di Gesù nel volto di chi fa loro un gesto di sincera bontà.
- Qualsiasi sia la condizione esistenziale dell'anziano, che tu assisti, ricordati che è persona umana. Se hai fede, ricordati che avvicini un'immagine di Dio. Dio è geloso dei suoi figli; Dio prende le difese dei deboli, se oltraggiati da un loro simile.
- L'anziano è una storia nella storia. Se ha ancora la capacità di ragionare, troverai che ha una gran voglia di raccontarsi. Dimostra interesse nell 'ascoltarlo, anche se ogni giorno poi ti ripeterà le stesse cose. A volte, però, certi racconti sono originali, unici, forse anche preziosi.
- L'anziano è un "oggi che può rivelare il tuo domani. Come vorresti tu essere avvicinato e accudito? Puoi aspettarti domani quello che tu stai facendo oggi. Accostalo sempre con dignità, rispetto, senza nomignoli che umiliano.
- Se è possibile, tenere accesa nell'anziano la speranza. Che i bambini e i giovani possono vedere nei nostri anziani, pur carichi di bisogni, il sorriso che incoraggia a guardare con fiducia al futuro.
- La psicologia dell'anziano è condizionata dalla paura: temerà di essere derubato, ingannato, abbandonato, disprezzato.... Non fare nulla che alimenti questi sospetti.
- L'anziano, se intesse amicizia e ha fiducia, può anche lasciarsi andare a confidenze delicate, riservate, su fatti, su persone, su parenti, ecc. Il volontario è vincolato dal segreto professionale.
- Se c'è tensione tra l anziano e i familiari, favorire sempre e solo la buona armonia.
- Se l'anziano è religioso, leggere qualche passo del vangelo, qualche preghiera, il bollettino parrocchiale... Se si sente, recitare insieme il rosario. Se vuole la confessione e la comunione, avvisare il Parroco.
- Nata la reciproca simpatia "anziano-volontario", evitare nel modo più netto i doni, le elargizioni, l'eredità....
- Per tutti, in particolare per gli anziani, l'isolamento è fonte di solitudine che spalanca le porte alla tristezza del vivere.
Conclusione: una delle grandi incognite positive dell'etica cristiana è questa: la fragilità dei nostri simili genera in noi la "pietas" operativa. Più che creditori, ci sentiamo debitori a chi chiede.